Video messaggio di Mauro Di Domenico, prima chitarra di Morricone, per i nostri lettori: "Porto con me un bellissimo ricordo di Catanzaro: tornerò"

di CLAUDIA FISCILETTI

Ha portato emozioni, la musica d'autore ed un pizzico di animo rivoluzionario. Mauro Di Domenico, chitarrista e compositore che può vantare una collaborazione ventennale con Ennio Morricone, ha fatto uso delle sei corde della sua chitarra e della sua ars oratoria per incantare il pubblico nel chiostro del Complesso Monumentale del San Giovanni a Catanzaro, muovendosi come un funambolo tra parole e note musicali per raccontare non solo la figura professionale del maestro Morricone, ma anche il suo lato umano, più personale (LEGGI QUI). Il risultato che ne è uscito fuori è stato un "tour emozionale", un viaggio in un'altra dimensione, tra luci soffuse e melodie di composizioni che fanno parte della storia della musica e del cinema italiani e che, in qualche modo, sono entrate nel nostro quotidiano. La reazione emotiva è inevitabile, dal momento che sicuramente almeno una di queste composizioni ha toccato le corde del nostro cuore. Un progetto, il reading concerto in omaggio a Morricone, che Di Domenico ha messo in scena ormai da molti anni ma che, in questo 2020, acquista un significato ancora più profondo. Nell'intervista rilasciata a La Nuova Calabria, Di Domenico racconta uno dei ricordi più cari che ha del maestro Morricone, oltre a parlare di un'altra grande personalità con cui ha collaborato e che ci ha lasciati quest'anno, Luis Sepùlveda, e in più ha fatto un video messaggio per i nostri lettori.

Questo progetto dedicato a Morricone è iniziato parecchi anni fa.

"Si, circa quindici anni fa ho messo in piedi questo progetto che nacque come una monografia discografica dedicata ad Ennio. Con delle mie rivisitazioni, sotto l'ala benedetta di Ennio, dal momento che l'ha seguito lui in prima persona, abbiamo scelto dei brani insieme e mi ha dedicato un brano per l'occasione. In seguito ho fatto un tour nei teatri, in particolare nel 2013, con una voce narrante che è stata quella di Giancarlo Giannini. Da allora non mi sono mai fermato con questo format, poi in quest'anno particolarissimo, in cui Ennio ci ha fatto questo scherzo, acquista tutto un altro significato. Adesso è andato a comporre altrove". 

Com'è andata la serata al Complesso Monumentale del San Giovanni a Catanzaro?

"Innanzitutto la location era meravigliosa, poi la serata è andata benissimo con un bel pubblico. C'erano talmente tante richieste che non abbiamo potuto soddisfare per gli ingressi contingentati,  però si è ipotizzata l'idea di replicare. Lo faremo in un momento in cui saremo liberi da covid, più numerosi e più sereni. Ho avuto un'accoglienza strepitosa, Gianluca Squillace (direttore artistico dell'evento ndr) ed il suo team di collaboratori sono stati veramente disponibili. Sono stato anche molto contento per il Premio alla Carriera ricevuto da Massimo Sirelli. E' stata una serata veramente magica, serena. Ritornerò a Roma con un bellissimo ricordo"

Non era la sua prima volta in Calabria.

"No ci sono già stato, ma mancavo da Catanzaro da molti anni. L'ultima volta sono venuto qui con Massimo Ranieri. Onestamente l'ho ritrovata splendida, una città ordinata, pulitissima, bella. Ci sono dei palazzi che mi ricordano Londra o il nord Europa. Curata bene, persone disponibili, sono stato veramente accolto bene, ho ricevuto solo segnali molto positivi e cordiali".

Con questa premessa positiva c'è la possibilità di un ritorno a Catanzaro?

"Assolutamente si, stiamo già pensando ad un ritorno con Gianluca e con l'avvocato Antonio Ludovico. Penso sia nata una buona sinergia con loro ormai, il contatto è aperto e siamo in felice sintonia per i prossimi progetti".

Ha lavorato con Ennio Morricone per circa vent'anni, ha un ricordo in particolare che custodisce nel cuore?

"Sono 26 anni di amicizia con lui, ho avuto la fortuna di ricevere la sua stima e gli dirò sempre per l'affetto che mi ha donato e l'assoluta amicizia che aveva per me. Sono tanti i ricordi che ho di lui, ma quello che mi preme ricordare è che, durante un nostro incontro, lui ha colto la verità. E' stato quando gli ho raccontato che il nome Morricone entrò nella mia vita all'età di 8 anni, quando nell'atrio  di un cinema del centro a Napoli arrivò questo film che si chiamava "Per un pugno di dollari" ed io, come Totò nel film Nuovo Cinema Paradiso, vidi questo film che mi folgorò, soprattutto la musica. Mi feci comprare da papà il 45 giri che ho consumato senza però supporre un futuro da musicista, non sapevo neanche chi fosse Ennio Morricone, poi il destino ha deciso che dovevo incontrare la chitarra e non l'ho più abbandonata. Quindi la parola Morricone è cresciuta nel tempo sempre più è stata un faro costante nella mia vita. Ennio ha colto la sincerità di questo amore, di questa stima pura e vera. Era molto selettivo e scrupoloso nel concedersi sul lavoro e sulle amicizie ed io sono rientrato nella parte positiva, sono stato fortunato".

Il 2020 ci ha portato via anche Luis Sepùlveda, con cui lei ha anche collaborato.

"Questa è stata una cosa terribile, non mi vergogno a dire che ho pianto per due mesi. L'ho sentito fino a 20 giorni prima che partisse per il Portogallo. Poi, all'improvviso, è stato ricoverato per covid e da lì mi informavo quasi quotidianamente sulle sue condizioni, quando ho ricevuto la notizia mi è caduto il mondo addosso. Sono rimasto male per questa cosa e ho deciso che Luis non è andato via, che non è morto. Ha lasciato tanti insegnamenti anche lui, soprattutto per i giovani, il suo modo di vivere la vita di vedere il prossimo".

Nel futuro sono previsti altri live? Covid permettendo.

"Si, covid permettendo ci saranno altri live. Ad ottobre sarò a Firenze con il progetto su Morricone che voglio ampliare sempre più, magari portandolo in scena con un'orchestra, lasciandoci alle spalle questo infausto 2020".

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