Villa Sant'Anna Hospital di Catanzaro vive nel limbo. Quella che fino a non molto tempo fa era la casa di cura privata più importante della Calabria è alle prese con i complicati postumi derivanti dall'indagine Cuore Matto e da tutte le conseguenze annesse che ne hanno ridotto pesantemente l'orbita.
Una recente novità arriva da una comunicazione firmata lo scorso 28 settembre dall'amministratore unico Maurizio Ippolito e dall'avvocato Loredana Marzullo indirizzata a una serie di avvocati. Stando alla comunicazione, la clinica ha "presentato domanda di accesso ad uno strumento di regolazione della crisi". Lo strumento richiesto al Tribunale di Catanzaro - per come si evince da un'altra comunicazione pubblica di Ippolito - dovrebbe essere quella del concordato preventivo.
Attivando lo stesso, sempre stando al documento della casa di cura opera "l'inibitoria per i creditori al prosieguo o all'avvio di azioni esecutive o cautelari sul patrimonio, ovvero sui diritti tramite i quali viene esercitata l'azienda".
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