Villette sequestrate a Stalettì. Legambiente: "Abbattere e restituire alla collettività"
17 dicembre 2020 17:04
Per Legambiente non c'è dubbio. "Procedere con l'abbattimento dell’ecomostro per restituire l’area all’uso collettivo e ripristinare la legalità". E' quanto afferma l'Ente per la tutela ambientale dopo la notizia del maxi-sequestro immobiliare di questa mattina a Caminia di Stalettì, con 71 villette abusive bloccate dalla Procura di Catanzaro, che da decenni occupano illegalmente il demanio marittimo pubblico.
"Viva soddisfazione è stata espressa da Legambiente Calabria per la notizia del sequestro di 71 villette costruite abusivamente a Caminia di Stalettì su demanio marittimo, in violazione della normativa urbanistico-edilizia su un'area di circa 5.700 mq. Il sequestro dei fabbricati abusivi è stato operato grazie all’operazione congiunta denominata “Sea View” condotta dai Carabinieri della sezione di Pg della Procura di Catanzaro, dalla Guardia Costiera di Soverato e con il supporto dei Carabinieri della Compagnia di Soverato, in esecuzione del decreto emesso dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro sulla scorta delle indagini dirette dalla Procura della Repubblica guidata dal Dott. Nicola Gratteri", scrive Legambiente"
"Caminia di Stalettì - dichiara la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta - con la sua lunga spiaggia e la sua scogliera a picco sul mare, è una della località più belle dell'intera costa jonica calabrese, un luogo simbolo dell’incanto naturale della nostra regione che, nel corso del tempo è stato in parte devastato dalla cementificazione selvaggia e dall'inerzia delle Istituzioni protrattasi negli anni. Le case si trovano a pochi metri dal mare, in spregio alla normativa di tutela delle coste e con dubbi anche su l'allaccio alle fognature", asserisce.
"Legambiente Calabria – aggiunge la presidente - sta seguendo da tempo la vicenda di Caminia di Staletti’, affinché venga fatta giustizia nei confronti dell'ambiente e dei calabresi. Bisogna adesso procedere, nel breve tempo possibile, con l'abbattimento dei fabbricati abusivi per restituire l’area all’uso collettivo e dare un segnale forte di ripristino della legalità. La lotta contro l'abusivismo edilizio, che in Calabria è un fenomeno devastante, - prosegue la presidente Parretta - è stato reso più efficace grazie alla recente approvazione di un emendamento, proposto proprio da Legambiente, al decreto semplificazioni modificativo dell’art. 41 del DPR n. 380/2001, che consente l’intervento dei Prefetti ed il supporto del Genio militare. Finalmente, potranno essere attivate le ruspe per abbattere quell’80% di immobili già colpiti da ordinanze di demolizione ma ancora in piedi, in spregio alla normativa vigente", sottolinea.
"È di una settimana fa l’ultimo Rapporto Ecomafia stilato da Legambiente Onlus in cui la Calabria, oltre a classificarsi al quarto posto per reati ambientali, nella tabella relativa al ciclo illegale del cemento, si posiziona al terzo posto con 1.173 reati, 1.352 persone denunciate, 9 persone arrestate e 459 sequestri. Nella classifica provinciale del ciclo illegale del cemento, nelle prime venti posizioni, troviamo Cosenza al sesto posto con 420 reati; posizione numero 11 per Vibo Valentia con 297 reati e Reggio Calabria, con 272 reati, raggiunge il tredicesimo posto", conclude la nota siglata da Legambiente.