Il ricordo di Vincenzo Rotella, poliziotto che ha perso la vita in un incidente stradale nella giornata di ieri, rivive nelle parole di sua figlia Rosa, che ha inviato a La Nuova Calabria una commovente lettera indirizzata al padre. Una lettera fatta di ricordi, di speranze e di malinconia.
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"Chiudo gli occhi e vedo te papà quel piccolo e paffuto bambino dai capelli scuri.Quante ne combinavi da piccolo, non è vero?
Ti piaceva fare il birbante, d’altronde sono cresciuta a tua immagine e somiglianza. Quando nonna Rosetta e nonno Ciccio mi raccontavano di te, erano orgogliosi di ciò che eri, ma questo potranno benissimo dirtelo loro, considerato che sono venuti a prenderti quel maledetto 20 settembre.
Che fine hai fatto? Per quanto grande eri, per l’immensa aurea benigna che ti avvolgeva, è impossibile non vederti...eppure riesci a celarti dietro i miei sorrisi, nei miei occhi, nel respiro di mamma, nelle mura spoglie di casa. Senza di te siamo incompleti, un puzzle senza il pezzo più importante. Cosa fare adesso? Una barzelletta o due, ma che senso ha se non ci sei tu a raccontarle.
Su quella poltrona di casa, chi troverò ad aspettarmi? Sai papà, quando venivi nella mia stanza, io fingevo di dormire, so benissimo che ti fermavi lì a guardarmi, chissà cosa pensavi, chissà cosa pensi di tua figlia oggi. Io sono onorata di aver avuto un padre così, ti ho sempre ammirato per le tue doti, quelle mani varrebbero un milione di denaro, quella mente la invidierebbero tutti, il tuo sapere immenso, poche erano le cose a te sconosciute, tu eri il mio albero maestro, la mia quercia.
Enzuccio dove sei? Sarai forse in giro per il mondo, a scoprire come è fatto, a scoprire quello che per te ancora non era noto. Il mio compagno di giochi, il mio migliore amico dove si trova adesso? Avrei voluto dirti tante cose, ma l’emozione spesso mi ha frenata, il mio carattere è sempre stato debole. Sappi che io sono la figlia più fortuna di questa terra. Sappi che tutto quello che fin ora mi hai regalato ne ha fatto di me una donna.
La tua piccola rosa, come dicevi sempre, il tuo piccolo fiore. Cosa farò io qui senza di te? Tu per me rappresenti il vero significato della parola uomo. Chiunque ti ha stimato e so che continuerà a farlo quando ti ricorderà. Non preoccuparti per me, qui ho una grande famiglia al mio fianco. Hai lasciato in noi un bel ricordo. Mi prenderò cura di zia Anna, la tua sorella maggiore, donna dal cuore d’oro. Lei non è sola, puoi stare tranquillo papà.
Molto spesso ho pensato al mio futuro, ho sempre immaginato te che mi accompagnavi all’altare o te che avresti fatto da nonno ai miei figli. E poveri loro, perché so che li avresti viziati e strapazzati di coccole, racconterò di te non ti preoccupare. Tutte quelle carezze che adoravi farmi, quasi quasi le rimpiango. La nostra dolce Marilena, cosa farà adesso, per chi cucinerà la tua pasta preferita? Con chi potrà litigare per le scarpe fuori posto? Non ti preoccupare farò del mio anche in queste piccole cose. Lei, sola non sarà mai, sarà sempre con me. Mi prenderò cura io di lei, la tua dolce metà è in ottime mani, sarò la sua ombra.
Ti ringrazio per tutto ciò che mi hai dato, non avresti potuto fare di meglio. Sei parte di me, sei la mia forza, sei la mia luce, sei la mia aria, sei la mia speranza.
ti amo papà
-per sempre la tua piccola Rosa"
Rosa Rotella
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