Vincenzo Speziali: "Bei tempi si annunciano: abbiamo un grande arcivescovo"

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images Vincenzo Speziali: "Bei tempi si annunciano: abbiamo un grande arcivescovo"

  01 aprile 2022 08:00

di VINCENZO SPEZIALI

L'incedere verbale è come quello che si manifesta nell'accogliere chiunque -ovvero con signorile dolcezza- manifestando, sin da subito, lo stile di un Grande Pastore, oltre che di una persona la quale, al suo interno, racchiude un universo di spiritualità.

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È, veramente, la materializzazione della volontà di Dio, quanto a noi catanzaresi è stato dato in sorte -almeno in questo, che è l'aspetto più importante, poiché ci rapporta con il Divino- ovvero la fortuna di avere un Arcivescovo illuminato, profondo, credibilmente umano e caritatevole, con un pensiero cristiano, rappresentato in un misto di mitezza e garbo, a noi figli fedeli. Già il pensiero cristiano, oggi più che mai importante ed attuale, al pari di una lampada che illumina un buio momentaneo (ed appena accennato!), poichè noi credenti abbiamo la fortuna di non conoscere le tenebre e nei tempi di tribolazione è proprio essa ad illuminare il nostro cammino, nella strada della vita e in quel poco chiarore in cui ci troviamo.

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Quanta ragione aveva S.Paolo VI° (il mio Papa e l'amico di mio nonno), nel presentarsi al cospetto di chiunque -dagli operai nella notte di Natale del'68 a Taranto, ai potenti dell'ONU il 4 Ottobre del 65- allargando le braccia (quasi ad invitare tutti a condividere il suo calore umano), sorridendo con garbo e dicendo, credibilmente: "sono esperto di umanità!".

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Ecco, intravedo un simile fervore nel mio Pastore di oggi, cioè Sua Eccellenza Reverendissima Caludio Maniago, mite e gentile, pieno di rispetto per tutti, il cui garbo ha conquistato la platea di ieri (31 Marzo), nel mentre si parlava dei 900 anni della Diocesi di Catanzaro e del libro scritto dal suo predecessore, l'indimenticabile Mons. Antonio Cantisani.

Il nostro Arcivescovo, ha parlato di storia e di vita, della parola di Gesù da portare nella società, quasi (benché senza citarlo) riprendendo le parole del Presidente Moro, il quale sosteneva come l'avvenire è rappresentato da quel messaggio rivoluzionario -unico- ovvero il cristianesimo.

Eccellenza Reverendissima, Lei ha ragione -come ragione ne aveva il Presidente- poiché è questo, solo questo e non altro, il cuore dell'impegno che ciascun di noi -credibilmente credente e sinceramente praticante- farà a cominciare da me: per chi si impegna nella pratica laica della politica, coniugare la nostra formazione religiosa, nel mondo e per il pluralismo, partendo dalla società, eppur basata sull'uomo, coerentemente, persino, agli insegnamenti di Maritain!

Nel presentarmi come figlio fedele, ho chiosato con la descrizione del mio animo, dicendo: sono un democristiano! Lo ribadisco Eccellenza, con orgoglio, convinzione e dignità, sapendo quanto si soffre in questo mondo ma anche con la certezza di non essere soli, di non esserlo mai, anzi di venire riscaldati dal nostro credo, poiché Dio ci potrà, apparentemente, affliggere (per meglio metterci alla prova e palesare il suo amore), epperò mai ci abbandona.

Lei Monsignore, ha parlato di popolo ed esso si riconosce in questa sua guida, che ci infiamma di speranza, avendo la certezza di come nei momenti più bui -parimenti a quanto dissi anni fa all'Arcivescovo Gabriele Caccia, oggi Nunzio Apostolico alle Nazioni Unite- solo la Chiesa è il punto di riferimento permanente per ciascuno di noi -credente o non-  proprio per l'amore ecumenico a tutti concesso.
Eccellenza Reverendissima, un ultima cosa e non in ritardo: benvenuto di cuore in questa nostra comunità di popolo e fede, di accoglienza e convivenza, certi come siamo di quanto siano ben riposte -da parte di tutti!- sia la stima che la fiducia, in Lei.

 

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