di VINCENZO SPEZIALI
In un Paese normale -dove, il primato è della politica (quella buona, ovviamente e poi la politica, quando è vera è sempre buona)- per non dire in una democrazia seria, lo Stato di Diritto non viene vilipeso o mutilato, poiché è riconosciuto il ruolo dei Partiti e dei loro rappresentanti (scelti dal popolo sovrano e non da alchimie cooptative, in mancanza di un proporzionale con preferenze, il quale garantirebbe selezione della classe dirigente e rispetto della pratica elettiva).
Tutto ciò sembra mancare all'Italia, poiché, oggi, i Partiti - patti chiari, se quelli veri avessero personalità fisica, potrebbero sporgere denuncia di millantato credito- cioè le organizzazioni politiche, sono luoghi di comitati elettorali, discutibilmente autoreferenziali, e le istituzioni tutte si ritrovano (e si ritroveranno, in massima parte) ad essere invase da raccomandati, insipienti, fanatici e scappati di casa (per la verità, qualche volta, persino fuggiti da manicomio o Cottolengo, ed anche da rigide madrassa islamiste ). Insomma, verrebbe da dire -in modo desolato e desolante- di essere ad un mercato ortofrutticolo, dove la scelta è imposta dal grossista e la merce a disposizione risulta unica ed esclusiva: broccoli, solamente, broccoli...e niente più!
Le paranoie a senso unico di qualche 'pseudocomitato' che ha presentato le liste dei suoi 'nominati' (o aspiranti tali, poiché uno straccio di qualcosa su cui votare, ancora grazie a Dio lo abbiamo!), oppure gli smerciatamente facili propositi giacobini -il giustizialismo, è ben diverso, perché sarebbe in capo a Peron, l'ex Presidente argentino, quindi non certo una teoria o una pratica, per descrivere i fanatismi che sono insiti ai manettari di casa nostra- o anche le grida speciose di onestà (a prescindere, ma solo per loro, i quali magari si ritrovano con un fondatore che è pregiudicato e attualmente indagato ed ha un figlio imputato per stupro di gruppo...bella coerenza!), impongono, perciò, a tutti noi o di sorridere amaramente, oppure di emettere un suono vocale, di cui abbiamo celeberrimo ricordo subliminale, grazie ad un magistrale Eduardo De Filippo - lui si grande attore!- ne 'L'oro di Napoli', cioè la pernacchia.
Difatti, credere di poter appaltare la legalità a presunti specialisti, i quali poi altro non sono che, presuntamente, credibili psicotici pensionati -e psicotici lo sarebbero stati sempre, mentre pensionati lo sono oggi- dicevo impostare un discorso simile, equivarrebbe a creare un vulnus alla democrazia e di dare ad intendere, surrettiziamente, che il prodotto da loro smerciato (saranno i soliti broccoli?) è il migliore a prescindere.
Nossignore, così non è!
Anzi, quelli che ho appena (ipoteticamente?) descritto, hanno fattezze comportamentali, assimilabili ai fanatici e feroci ayatollah iraniani (da Komeyni in giù!), ragione per la quale se erano privi di ossequio per i diritti dei cittadini -loro tapini, sotto inchiesta e magari, pure da innocenti, ma intanto li si indagava, li si sberttucciava, li si perseguitava, in base ad un pregiudizio che diveniva odio sociale ed antropologico- dicevo (anche con tutto ciò premesso in perifrasi precedente) se costoro erano 'spericolati' da magistrati, non oso immaginare cosa potrebbero combinare nelle aule parlamentari, posto che ci arrivino per scelta popolare (sebbene limitata e al netto del discutibile sistema elettorale che ci ritroviamo) e sempre che una volta arrivati -poiche` abituati a luoghi e a differenti aule- si sappiano raccapezzare, non solo tra i saloni del 'Palazzo', bensì della pratica comportamentale, da sempre sottesa a deputati e senatori.
Tra l'altro, vi è da ricordare, come questa ultima categoria (cioè quella dei politici in generale) sia stata, sempre disprezzata, ed insultata, nella loro vita professionale (chiamiamola così) del passato, eppure qualcuno di essi, ovvero dei censori di ieri (e dell'altroieri!), oggi concorre per la cadrega, un tempo insultata o destinataria della cultura del sospetto e del loro vilipendio.
Verrebbe da dire bella coerenza, ma siamo persino abituati a ciò -cosi` come a stranissime correzioni di scelte apicali, di cui qualcheduno si è reso protagonista con un altro collega (sarà Di Matteo? Vai a saperlo)- però il problema resta tutto per intero ed anche la paura che potrebbero provare gli altri, ma non io.
Perché non io? Presto detto: rispondo a Dio, alle leggi e alla mia coscienza, quindi ripongo nel tiretto le preoccupazioni di qualche congiunto, in quanto se avessi ritorsioni strumentali, l'opinione pubblica lo capirebbe benissimo ed io resisterei sempre e comunque, forte della purezza di spirito e del mio comportamento adamantino. Certo, se una lista -la quale si spaccia per Movimento, vuole farsi Partito, ma non è e non sarà mai, né l'uno né l'altro- per avere gioco facile arriva a tutto ciò, siamo alle case chiuse. Con tanto di polvere e niente più.
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