di VINCENZO SPEZIALI
La sinistra italiana -lo si sa!- è subdola, arrogante, saccente e moralista, al punto tale da avere 'sguazzato' nel pattume pseudoinformativo -attraverso i loro fiduciari 'megafonisti'- per le vicende in capo a Berlusconi.
Costui, a sua volta, è stato, per inciso, leader indiscusso del centrodestra italiano, dal 1994 fino al 2018 e perciò nemico -loro non considerano la formula rispettosamente civile di avversario- dello schieramento avverso e spesso, gli ha scombinato i piani se non rotto le uova nel paniere.
Colpa grave, gravissima, agli occhi dei 'figli e nipoti' della doppiezza togliattiana -ovvero quella della poliedrica morale- oppure abominio riprovevole, per gli orfani della falsa anima bella di Berlinguer.
A tal proposito -in virtù di consecutio- poiché 'cosi` fan (o son) tutti', giova ricordare, per onore di cronaca e storia, come il 'buon Enrico' -che buono non era e ciò è dimostrato da come egli si comportò sia innanzi alla tragedia del Presidente Moro, sia con quale cinica spregiudicatezza mosse guerra parlamentare al proprio cugino Francesco Cossiga, attraverso la messa in stato d'accusa con motivazioni strumentali- quanto financo questo impostore rosso (l'ennesimo della storia!), non si sottrasse ad una 'liaison amoureuse' nientepopodimeno che con Sandra Milo.
Ora, siccome l'attrice fu, notoriamente, una 'sveltina' del povero Presidente Craxi, tanto` bastò a ridicolizzarla, poiché Bettino rappresentò un odio prodromico a quello successivo di cui Berlusconi divenne oggetto, alle latitudini e alle longitudini del presuntamente -ma non veritieramente- glorioso PCI e dei suoi 'capataz' vari.
Quando, però si seppe, di Berlinguer, scese una cortina -non di ferro, che per i comunisti di ogni Paese sarebbe più consona se non affine- bensì fumosa, alfine di non mascariare una leggenda (a mio giudizio non bella, semmai impropria) come il sardo rosso.
Certo, parliamo pur sempre di Enrico Berlinguer, e non del Cacciari di Gagliano, il quale a differenza del Segretario del suo PCI, il nostrano pseudocattedratico -nonche` aspirante Sindaco, che rimarrà aspirante, ma non sarà regnante- ha dimostrato quanto sia corretta in capo alla sua persona -definita, anche, il Re Sole nostrano- la parafrasi di un altro monarca francese, cioè Enrico IV°,dove in luogo all'originale "Parigi, val bene una Messa", potremmo sostituire "l'elezione a destra, val bene la sinistra".
Mamma mia, non pago di gaffe da basso cabaret, non mortificato per il sospetto di pencolante conoscenza delle percentuali (il 90% contro il 10), non sazio della sua scarsezza politica, non consapevole della propria e presunta poca consistenza schieramentale (falsamente civica, poiché trattasi di ascari fuoriusciti dalla sinistra) e non rassegnato al fatto di essere stato smascherato -ovviamente da me!- come un baro (per le sette liste' iniziali, di cui non vi è traccia) o un giocatore d'azzardo non del Casinò di Montecarlo, bensì di una bisca qualsiasi delle Feste dell'Unità di Brescello (il paese di Peppone e don Camillo), costui adesso ci riserverà l'ennesima piroetta.
Sapete qual è? Presto detto e a fronte di relativo e pubblico avviso (immaginario, mica tanto!).
'Accorrete gente, accorrete! Se oggi mancano uova di Pasqua, voi che vivete da S.Elia a Lido, da Giovino a Bellino, incedete pure in quel del rione di Gagliano. Colà incontrerete un barbuto leninista (che tale è e rimane di sinistra), intento, alla fina a divenir gallina, per dispensar l'uovo alla pasqualina'.
Al punto in cui siamo e visto la matamorfosi -celata ma non troppo, poiché costui tenta ancora di imporsi, senza certezze, con il centrodestra- sarebbe non impossibile. Almeno per ciò che il soggetto è pronto a fare o meglio, a dare intendere che può fare. Cosa ci si può aspettare, tra l'altro, da un comunista?
Di tutto e di più, come da un passato slogan della Rai Tv.
Buona Pasqua, Professore.
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