Adesso tutto viene giù e senza che nessuno possa dire di essere stato colto in maniera improvvisa e con sorpresa, poiché è da tempo infinito -cioe` dallo scorso mese di Febbraio e ancora di più da circa 21 giorni- sto 'predicando nel deserto'.
Siccome quando qualcuno ha ragione -nella fattispecie io!- non tutti sono disposti ad ammetterlo, è sempre bene lasciare 'tracce pubbliche' inequivocabili, pure ad ennesima e futura memoria, poiché le questioni devono essere affrontare, soprattutto avendo ben chiaro il 'quadro (con relativa cornice) di guerra', in cui ci troviamo
Con l'attacco di questa notte su Gaza, scivoliamo inevitabilmente, nella stessa condizione della 'Guerra dei sei giorni', seppur in scala ridotta: difatti a differenza del conflitto or appena citato e 1967 datato, in cui le truppe, Egiziane, Libanesi, Siriane e Giordane, attaccarono in simultanea Istraele, che sul momento accuso` il colpo ma poi reagì, impartendo agli Arabi la famosa e umiliante sconfitta -e difatti, per questi ultimi, tale guerra è definita 'al-Naksa', cioè la sconfitta per l'appunto)- oggi la scena cambia poco, sebbene riproposta, con meno conflittualità tra Stati...sempre che, non degeneri il conflitto.
Lo dico ormai da sempre, il problema 'dell'azione bellica' non è solo Gaza -laddove in ogni caso, il teatro deve essere calcato dalle forze di elite, non certo dai riservisti, essendo il luogo di specie una 'giungla metropolitana'- bensì l'accerchiamento in cui rischia di ritrovarsi, proprio Istraele, da quest' oggi in avanti.
Già, poiché verrà circondata sul fronte della stessa Gaza, come ad Est dalla Cisgiordania e, non per ultima importanza (semmai è la primaria), il fonte Nord con Hezbollah dal Sud del Libano, senza escludere che gli stessi sciiti libanesi, potranno attestarsi su un altro fronte con i siriani di Bashar el-Assad (rais di Damasco) e fedele alleato (nonché in comunione liturgica musulmana), agli Hezbollah (da sempre suoi sodali), ma soprattutto con la regia dell'Iran, vero 'manovratore' politico, fideistico, tattico, strategico e bellico.
E in ogni modo, sempre al punto di partenza si ritorna, poiché se non 'sterilizzassimo' il Libano -proprio dove vi sono stati gli incontri prodromici all'azione Palestinese del 7 Ottobre, così come il 'vertice del terrore', tra Hamas, Hezbollah e Jihadisti, di mercoledì 25- ci troveremmo innanzi una catastrofe dagli esiti lunghi, impervi e imprevedibili.
Poi, vi sarebbe persino l'obbligatorietà di verificare le reali intenzioni delle altre Nazioni come Egitto e Giordania, tenendo sempre ben a mente che il 'Trattato di Pace' del 1994 tra la stessa Giordania (in cui regna la dinastia hashemita) con lo Stato di Istraele, è una vera e propria 'Pace Fredda' -cioe` non 'apprezzato' dalla stessa cittadinanza- essendo i sudditi giordani, in massima parte di etnia Palestinese, come Palestinese è la stessa attuale Regina consorte, Rania, ovvero la moglie del Re Abdallah.
Ora la palla passa al Governo Italiano, ben sapendo cosa deve fare e in che ristretto tempo, purché la si finisse di cincischiare e ci si ricordasse l'azione di Aldo Moro (Moro, sempre Moro, solo Moro!), cioè dialogo, mediazione, autorevolezza, comprensione dei fatti e conoscenza delle cose (...e dei luoghi come degli 'attori in campo'), ma soprattutto in luogo alla politica, che lui e solo lui ha saputo hen incarnare, sempre e comunque, vivendo da Santo e perendo da Martire.
E noi tutti, io in primis, intanto attendiamo...