Vincenzo Speziali: "Da Alì a San Paolo"

di VINCENZO SPEZIALI

"Eccolo Nicola Fiorita, mentre incede, scruta attorno a sé, saluta urbi et orbi, laicamente, in quanto è notorio come lui sia un cincinin "indifferente" alla comunione con il Papa di Roma.

Il suo sguardo è gentile -da sempre- teso ad orizzonti infiniti e sconfinati (lui crede, tapino!) e le spalle cominciano ad essere ricurve, visto tutto il peso del mondo, che pensa di dover sopportare: infondo è una gran brava persona, epperò...

Già, c'è qualcosa che non torna, non solo a me, bensì persino agli Ayatollah Ali Khamenei, guida suprema dei musulmani sciiti e dell'Iran e Ali al-Sistani, primate della medesima liturgia religiosa in Iraq, nonché "gemello" -si somigliano veramente come due gocce d'acqua- di Ruhollah Khomeyni, primo fondatore della teocrazia a Teheran.

Difatti, i due, nel mentre discutono, pensano al cattedratico catanzarese -notoriamente affascinato dall'Islam, ancorché attento studioso di usi e costumi in capo ad esso- e si domandano l'un l'altro -quasi a riscontrare reciproca soddisfazione- quale gioia darà ad entrambi, il fiorito Fiorita, pur non facendosi soverchie illusioni: sanno bene che il loro beniamino, ha tra i piedi un noto democristiano di ferro, il quale è per di più un 'presidenzial e cardinal nipote'!

Per il resto i due Ali` sono estasiati -come non mai!- a fronte dell'alleanza composita tra "cambiaventisti", frattaglie democrat e 'grulline' (sorry, grilline), girotondini e sardine, poiché a tal caravanserraglio, si aggiunge un loro simile, per condivisione e pratica, del comune dogma, circa la cultura del sospetto, ovvero Luigi De Magistris.

Il quadro renderebbe variabilmente interpretativo il tutto, in quanto il giustizialismo della suddetta compagnia, farebbe passare persino i talebani come fior di moderati, senza contare che sia i primi che i secondi -alla prova dei fatti- sono un sinonimo di 'mala gestio' governativa ed amministrativa.

Purtroppo già soffriamo per l'Afghanistan, ma ciò non significa che dobbiamo aggiungere dolore a sofferenza, quindi vedere e sopportare le strame che farebbero di Catanzaro, nel tempo in cui serve la politica e non l'improvvisazione, la visione e non la tribolazione, la moderazione e non la flagellazione.

A parte il fatto che Napoli è stata apparentemente lasciata -dal 'Vyšinskij partenopeo' (prego non confondersi con il benemerito Cardinale Primate polacco, bensì il  riferimento è al crudele procuratore del Soviet stalinista)- proprio nel modo che sappiamo, sotto tutti gli aspetti (financo in riferimento alle casse dell'erario comunale), però smerciare la questione  come un modello virtuoso,  sarebbe a dire che De Magistris è il Sindaco di Parigi, Beppe Grillo è Totò, Nicola Fiorita è suo padre, la mia amica Jasmine Cristallo è Nilde Jotti, il futuro ex parlamentare Parentela -di cui celio il nome battesimale- è Winston Churchill, ed infine chi più ne ha ne più ne metta.

Ora, poiché la cosa si fa sempre più seria e le campane attorno a costoro ricordano il suono del berretto a sonagli -calzato con credibilità e naturalezza dalla brigata descritta- sta a noi chiudere bene ed in fretta a favore di un'alternativa credibile, prima che il cataclisma investa ciò che rimane di una città, la quale non merita questo, né può sopportare avventisti tali.

Siccome con gli Ali` ho iniziato, con il più politico degli Apostoli concludo -cioè S.Paolo- non solo in virtù del fatto di sentirlo a me particolarmente vicino, bensì in ricordo delle sue sante parole: "Omnia munda mundis", ovvero tutto è puro per i puri!

Una considerazione, frutto dell'aforisma di un laico -Pietro Nenni- che risulta conseguenziale: "a fare a gara tra puri, trovi uno più puro che ti epura"!

Bene, il problema sta pure qua`...e non si dicesse che non ho avvisato per tempo".

*Coordinatore Regionale Calabria dell'Area di Centro e della Federazione Popolare dei Democratici Cristiani

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