Vincenzo Speziali: "Fiorita ci è o ci fa (come futuro ex Sindaco)?"

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images Vincenzo Speziali: "Fiorita ci è o ci fa (come futuro ex Sindaco)?"
Vincenzo Speziali
  10 marzo 2023 09:07

di VINCENZO SPEZIALI

Se qualcuno crede che il sottoscritto, possa mai scoraggiarsi, oppure indietreggiare, non solo si sbaglia, ma non conosce la storia. Né la mia, né quella cogente. 
Difatti, innanzi ad insulsaggini, censure, subornazioni, insolenze, prepotenze ed altro ancora, nei limiti e in ottemperanza a legalità e liceità, io rispondo. Sempre!
Si potrebbe financo chiedere giusta conferma e/o testimonianza ad uno sfigatello della costa jonica reggina, in merito a ciò, ma non intendo fargli pubblicità alcuna, perciò non lo cito, solamente per questo motivo, giammai per timore che non ho verso chicchessia.

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Stessa regola e attitudine -in omaggio alla mia rinomata coerenza!- la adotto verso le bislacche pratiche di questa 'non maggioranza', la quale non solo tenta di irritarmi facendo sì che io sia -da taluni (miserevoli e miserabili!)- censurato (ma ciò sarebbe poco e comunque solo i fessi possono osare di portare avanti una siffatta o malsana, comportamentalità, a sua volta illegale e mai riuscita), eppure il tutto da sopportare sarà da me restituito, con abbondanti interessi (al pari di legalissimi, ufficiali e procedurali 'chiamate in causa' alla 'Cossiga maniera', quando si infervorava con editori, occulti o meno!).

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A conseguenza del tutto, quindi, codesta irriverente insolenza, sfacciata e fallimentare -chiaramente, per chi la vorrebbe indirizzare a me, senza ricordare che io sono un cincinin più in alto di costoro- non procura altro se non acuire la mia giusta reazione, soprattutto per il male che fanno a Catanzaro (io, notoriamente, manco me li filo!).

Intendiamoci, se vari ed autoctoni opuscoletti online, danno notizie di provincialotti che incontrano autorità -al netto degli strilloni da (meta)giornali- io che tra Capi di Stato, di Governo, componenti dei medesimi, teste coronate e jet-set italico e straniero, ci vivo da sempre, ho ben gioco a riconoscere come in riferimento a me non sia, propriamente, la tal cosa uno scoop, pure perché l'invidia verso la mia persona è tanta, la mediocrità che mi circonda pure maggiore, epperò, questo è, quindi non solo me ne infischio, ma ci godo pure e mando i detrattori a spigolare, per non dire "a quer Paese", stile Alberto Sordi (il quale, ho persino lui conosciuto, tramite Giulio Andreotti, non un Lupi qualunque).

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Non sono stato ancora chiaro? Bene, spiego meglio e subito: coloro i quali mi sono presuntamente 'competitors' - ove mai, il sottoscritto, li considerasse tali e difficilmente lo faccio, poiché non ho l'abitudine a mortificare chi è differente da me (in senso per loro riduttivo, ovviamente!)- hanno ben diritto a qualche istante di fallace o effimera notorietà da 'osservatori', mentre per quanto mi riguarda, ovvero le amicizie, i ruoli, lo stile, ed altro ancora a ciò assimilabile, io sono e sarò sempre io, non un gregario o una comparsa, semmai comprimario e a tutto gli effetti. Anzi, sempre più spesso, sono io a menare le danze, circondandomi pure dell'affetto dei miei amici di infanzia, non di neofiti dagli occhietti spiritati.

Cosa dire? Noblesse oblige. Ça va sans dire!

La premessa è d'obbligo, perché se ci si trova innanzi a pennivendoli (così persino e giustamente definiti con la stampa internazionale lo scorso 31 Dicembre, nella mia intervista all'Agenzia Libanese) e questi 'operatori di servo encomio' (qui centra ben poco Manzoni!), preferiscono non dare notizie vere, ma, solamente, 'slinguazzare' il 'potente' -potente poi rispetto a chi? A me? Ma allora siete da ricovero e scegliete voi dove- dicevo se si preferisce ossequiare il presunto 'potente pro tempore', sappiate almeno, che il potere e i potenti sono ben altra cosa e ben altre figure (se ne valesse la pena, glielo spiegherei anche, ma basterebbe che si voltassero in direzione di chi scrive, per capire e conoscere, benché ciò li angustia, a fronte della loro invidia da complessati, per di più frustrati).

Ecco, qui sta il punto: io commissiono un sondaggio, a mo' di servizio pubblico o atto d'amore, che dir si voglia, confidando in una discussione aperta e veritiera, senza che alcuni o taluni mezzi di informazione siamo interessati. 

È una vergogna, una blasfemia senza fine e senza ritegno, la quale impatta nella professionalità di chi si dice giornalista, in luogo ad essere ciò che realmente è (o sarebbe), in pratica, cioè giornalaio e cortigiano.
Francamente, sarà la Città a valutare e a stigmatizzare, epperò, senza recondito fine di pennacchistica nominalistica, sappia Catanzaro, chi si batte per lei, parandole i colpi delle immonde azioni di una discutibile futura ex Amministrazione Comunale e del suo futuro ex Sindaco, con annessa futura ex 'non maggioranza', al netto di complicità semi soffuse, dicevo chi si batte non sono altri, bensì io!
Qualcuno asseriva (non dico chi, per riservatezza e seppur tristemente ne prendo atto), che questa battaglia di verità e di pubblica denuncia, rafforzerebbe l'inefficiente Fiorita: nossignore, semmai delegittima un 'cordone protettivo' che investe tutti, ma proprio tutti, quantomeno la stragrande maggioranza, poiché la gente, non ne può più di simili 'imposture (pseudo)politiche , ma che con la politica, non hanno nulla a che fare.

Piuttosto, viene confermato il mio (e pure quello di molti) lecito sospetto, cioè che per conservare una ('effimera'?) cadrega, nessuno si voglia dimettere e mandare la città al voto, come si usa in qualsiasi democrazia, ovviamente intesa per quel che è realmente, non interpretata nel modo cruento ed irreale, al pari dei regimi totalitaristici e castristi (tanto cari a Fiorita e al suo entourage hippysinistrorso, che difatti in maniera razzista, non considerano il Libano, a fronte del silenzio perdurante, nei confronti dell'Ambasciatrice di questo Paese).

Forse aveva ragione Carlo Emilio Gadda quando parlava dello 'gnommero', cioè un aggrovigliato gomitolo in cui spesso si indentifica, da sempre, il 'politicume' -esaustivo e immaginifico neologismo, coniato da Flaminio Piccoli nel 1988 (il quale a sua volta si rifaceva al 'culturame' di Mario Scelba, anatemizzato nel Congresso democristiano di Venezia del 1949) e perciò questa matassa confusa ed improduttiva, rappresentata da Fiorita e 'Compagni', più o meno intesi nel senso del 'sinistrume' (e qui il neologismo è mio: cosa volete? Buona scuola DC non mente, né fallisce!), persino al netto della compartecipazione dell'area talericiana (il quale sta con il centrodestra alla Regione e con la sinistra -piu` o meno movimentista ed in salsa fioritiana- al Comune di Catanzaro), dicevo riepilogando il tutto -di tal guazzabugliosa realtà degna del miglior metaverso di Stephenson - sarebbe ora e ancor di più meglio, che si prendesse atto di un fallimento totale in capo a costoro.

Difatti Catanzaro non merita simile sfasciume e io tenterò con ogni mezzo lecito e politico, che si possa prolungare.

La mia è una dichiarazione di amore, nei confronti di questa città tanto gentile, accogliente, storicamente signorile, insomma una vera Capitale, che si ama come si dovrebbe amare ed onorare una sposa, essendo il sottoscritto figlio di una Bovalino di cui sono altrettanto orgoglioso, perciò innamorato.

A Catanzaro, quindi, consegno questo sondaggio da me commissionato, poiché mai nulla ho chiesto per me (né ho l'abitudine di farlo, contrariamente ai tanti astanti nelle stanze municipali, adiacenti a soggetti ridens o giovanilisticamente rimembranti, seppur in modo caricaturale, l'Abbe` Pierre), perché come mi è testimone persino la mia Associazione di Categoria (la Coldiretti), quando andammo a notificare il nostro ufficiale sostegno a Fiorita (futuro ex Sindaco) nela fase di ballottaggio -mal me ne incolse, rinnovando scuse sincere e sentite- una solo cosa dissi (e può essere confermata dai presenti): "a me interessa il buon governo della Città, la sana Amministrazione, la tutela dei leciti diritti dei cittadini. Non avanziamo né per me, ne` per altri, alcuna richiesta di nomina e prebenda. Fai solo un buon lavoro".

Io sono così, sono ciò, insomma, in una parola, io sono la politica.

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