di VINCENZO SPEZIALI
Ho una convinzione: fino a quando non si presenteranno le liste (con relative alleanze e scelte), a maggio, per il rinnovo dell'Amministrazione Comunale di Catanzaro del 12 Giugno, può cambiare, persino l'asse terrestre.
Da giorni, infatti, sia pubblicamente, ma anche privatamente e pure tramite 'aficionados' vari, sto cercando di fare comprendere al Prof. Donato, quanto sia essenziale, chiarire l'aspetto della caratterizzazione politica e culturale, poiché lo dobbiamo al popolo del centrodestra, rappresentato dai Partiti, i quali a loro volta non sono né un' ATI (Associazione temporanea di interessi), né men che meno una combriccola di ascari o trasformisti.
Sembra di trovarsi innanzi a quelle classiche situazioni, in cui una persona è intenta a parafrasare le parole di Grimilde, cioè la strega di Biancaneve -e qui di aspiranti, ve ne sono tanti (mi riferisco, ovviamente, non alla perfida matrigna, bensì all'innocente donzella)- quando invece di incedere nella frase di rito, dice: 'specchio, specchio del culturame, chi è il più civico del sinistrame?'
Ecco, sta' proprio in ciò -ma onestamente non solo- il cuore del problema, in quanto a me il civismo -per di più a scapito dell'accettazione identitaria moderata, popolare e del centrodestra- non va bene, semmai si può cominciare a discutere -dopo le definizioni dei tavoli nazionali della prossima settimana- da quando l'aspirante candidato sindaco dichiarerà un convinto 'avvicinamento o apparentamento' al municipalismo, il quale si coniuga non solo con la demoscristianita` , bensì con il pensiero sturziano (di cui è il progenitore).
Sarebbe troppo facile, continuare a dirsi di sinistra (come da comunicato dell'1 Aprile) e farsi proporre da frange autoctone del centrodestra (seppur l'avvio lo hanno dato alcuni civici, al momento collocabili in quest'area...poi domani è un altro giorno e qui non parliamo della Rossella di Via col vento!), senza legittimare e rispettare storie e comunità, non solo elettorali, bensì politiche.
La cosa che però mi sorprende è come valenti e autorevoli esponenti (afflitti...da tolemaicita` ipertrofica, chiaramente) e per di più, apparentemente appartenenti alla mia tradizione democristiana e mi riferisco a Vito Bordino -noto per essere stato in passato vicino a Mario Segni, che a differenza del padre, ovvero Antonio (grande amico e collega di mio nonno), non risulta essere molto intelligente- dicevo quanto incredibile fosse che il 'Nunzio Tassoniano' -sempre Bordino ma senza Tassone- incontrato l'altro pomeriggio (per pure combinazione con il collega Massimo Lomonaco), in una delle sue note segreterie (cioè sempre qualche bar, in inverno come in estate), mi declinasse il suo disincantato candore, confermando Donato a prescindere, senza se e senza ma.
Questo lo potrà fare l'amabilissimo 'Pinotto', cioè Bordino (senza Tassone, il quale fate voi se lui è 'Gianni', ovviamente non dei marchesi Susanna), poiché l'nCdu -da non confondersi con la sigla fallita dell'nCd alfaniana- non risulta un Partito...chiaramente inteso come stabilmente nel centrodestra nazionale con parlamentari in carica (semmai ve ne sono a iosa -di parlamentari!- nella veste di ex.
Io, viceversa, devo preservare la nostra alleanza naturale, con la quale governiamo la Regione e con cui andremo alle politiche, quindi non derogo a razionalità e decenza, ragione per la quale il campo è quello descritto, da esso non ci si discosta e chi vuole abdicare, sappia sin da ora come i moderati -sorto lo scudocrociato- hanno rappresentanza e difesa, non solo della loro storia, bensì della loro dignità.
E ho detto tutto, al pari di Peppino de Filippo a Totò, nel film della 'Malafenmina'.
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