Vincenzo Speziali: "Il mio diario di guerra e le considerazioni che ne discendono oggi"

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images Vincenzo Speziali: "Il mio diario di guerra e le considerazioni che ne discendono oggi"
Vincenzo Speziali
  31 ottobre 2023 09:05

 
di VINCENZO SPEZIALI
 
Analizzando la 'quaestio' dal punto di vista bellico, lo Stato di Istraele, non avrebbe nessun tipo di 'interesse' e 'convenienza' ad estendere il conflitto, avverso Hezbollah, cioè nel Sud del Libano. Siccome la storia o la 'faccio' o la 'vivo (modestia a parte, ma tant'è!)' nel (poco!)lontano Luglio/Agosto 2006, ero lì, sotto i bombardamenti di Beirut (...e a qualche infame o 'finta anima bella', avrebbe fatto piacere che perissi, dimenticandosi che i democristiani non muoiono mai!): quell'occasione, per me, fu (quasi?!) 'il battesimo del fuoco'!
 
Ordunque -senza aggiungere 'bene o male'!- dovetti (la coniugazione è corretta!) 'gestire' i miei genitori, ed ancora oggi, rammento il 'comportamento' di mia madre (che si vuole? Superiorità 'manifesta' di una autentica democristianit`, in virtù dell'essere lei stessa 'prole' di mio nonno, ovvero suo padre e quindi mi trovai ad 'artefare' le comunicazioni (difatti le mie linee telefoniche erano intercettate dallo Stato Maggiore Istraeliano). Insomma, non potevo -certamente!- discutere molto, in luogo a commenti (i quali mi sarei ben guardato dal fare, al pari di oggi!) o 'potenziali informazioni sensibili', che, mio malgrado -benche` ho una certa competenza in materia!- avrei potuto dato, parlando (in quei momenti!), al telefono.
 
Difatti ero, persino in stretto contatto con Presidenti Emeriti della Repubblica e del Consiglio, i quali conoscendo 'le procedure' si limitavano all'essenziale, ed io per 'interscambio informativo', utilizzavo il 'mitico satellitare' in uso alla nostra Ambasciata in Libano, restando reperibile con l'Unità di Crisi della Farnesina, all'epoca diretta da questo splendido 'Servitire dello Stato, quale è l'Ambasciatore Elisabetta Belloni, in quel tempo coadiuvata nell'incarico di specie, dall'attuale Ambasciatore in Pakistan, Andreas Ferrarese. D'altronde mia moglie -la quale amo e continuo ad amare e sempre amerò per il testo dei miei giorni- così come i miei figli -nell'epoca coeva ancora abbastanza 'cuccioli' e che sono la mia vita in senso totale e compiuto!- facevano di tutto per 'sopportare' l'inevitabile stress, così come affrontare le varie 'contromisure' nella banalità quotidiana, seppur in cogenza del conflitto di una guerra iin corso: difatti la vicenda non era facile affatto, anzi risultava abbastanza 'incerta', ed io -lo confesso!- in incipit, ebbi lecito terrore.
 
Già, una cosa è la 'teoria', ma differente la 'pratica', soprattutto se è la tua 'pellem' in gioco, perciò 
andò come andò -ovvero al pari di già scritto in altri articoli- ovvero mi 'impossessai', gioco forza, della 'situazione', ospitando nelle 'cene sotto i bombardamenti', giornalisti, agenti di stanza e funzionari di Ambasciate, senza, ovviamente obliare, il variegato establishment libanese. Oggi, le lancette della storia -in un simil/modo- ci riportano indietro e, precisamente a quei giorni, con più incognite e tante incertezze, nel mentre il caos regna sovrano e i 'vari posizionamenti' (saranno 'strumentali'? Ovviamente si!), sono un 'drappo di bandiera', da agitare, alfine di arringare le 'proprie folle', quasi fossimo, non in uno stadio, bensì innanzi ad una corrida, laddove al posto del toro e del toreador, vi sono (purtroppo!) esseri umani!
 
Maledetta epoca -direbbe un mio amico di infanzia (che ha ben capito, la 'decadenza' dell'epoca in cui sopravviviamo e non viviamo!), perché lì giù -cioe` in una 'Terra' per tutti 'Santa' (senza essere 'equivocati', da un qualunque 'monasteracese 'in crisi di rigetto...forse e dico forse!?- paterno'?) sarebbe Santa per tutti (ovvero Ebrei, Musulmani e Cristiani!)- quindi ribadisco, come in quei luoghi, da me conosciuti, praticati e vissuti (e da dove 'provengono, moglie e figli!!!), si erge un grido di dolore...e -purtroppo!- di paura! Io, sono la politica, quindi basta con le 'ciance', stop ai luoghi comuni, orsù alla speranza, perché anche Arafat -il quale era amico e al tempo stesso 'sodale' di molti miei 'parens coniugalis'- avrebbe avuto 'da ridire e ancora di più da 'rattoppare', persino con l'ausilio di Ali Hasan Salameh, leader di 'Settembre Nero e Forza 17' -corpi di presunte elite palestinesi (...ma sono in liberazione del loro 'territorio, come lo fummo noi nell'800, avverso gli Austriaci!).
 
E poi l'Italia, il nostro Paese, ovvero ciò che siamo in tessuto connettivo 'costituzionale', in base al ruolo che dovremmo 'giocare', proprio in luogo e virtù, non solo della nostra 'vocazione', bensì tradizione, tracciata da una mirabile politica democristiana di La Pira, Mattei, Fanfani, Moro (sempre Moro, solo Moro!), Rumor, Forlani , Colombo, Andreotti e Cossiga, senza mai (e poi mai dimenticare, l'alleato laico Bettino Craxi): lasciamo alla 'Franza' o agli 'Yankee' (americani in slang), oppure ai 'nostri supervisori di Yalta (sarebbero gli inglesi...i cui sovrani, seppur conosciuti con il cognome Windsor, l'autentico è Coburgo), dicevo...e poi  l'Italia che dovrebbe avere ed esercitare, il 'suo' giusto 'arbitrio', per di più riconosciuto, dalle 'parti in causa'!.
 
Il nostro Paese -e se qualche 'anima candida' desidera classificare indegnamente...fatti suoi!- ha storia, credibilità, tradizione e autorevolezza, per fare quanto 'bisogna fare', senza sentirsi 'figlio di un Dio minore', anzi rappresentante di un 'tutto nel tutto, insomma sineddoche 'paravento' della realpolitik.
Qualcuno potrà pensare che io mi proponga? Si, eppure, differentemente, da chi come un ex Segretario Provinciale DC a Catanzaro fa (e 'afflitto' da proprio suo effimero 'narcisismo'...tra l'altro foriero di 'sterile sussistenza politologica'), confermo, indipendenza lo da qualunque 'ruolo' io abbia, affinché il sottoscritto possa restare ciò che sia, ovvero essere un 'Uomo di Stato', al 'servizio del mio Paese' ma -soprattutto!- di una 'umanita` diffusa'...meglio ancora: con conoscenza e sapienza, vera!

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