Vincenzo Speziali: “La dignità della Meloni e le gaffes di Giambruno”

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Vincenzo Speziali
  21 ottobre 2023 22:49

Di VINCENZO SPEZIALI

Affrontare temi circa fatti privati, rapporti che terminano, oppure persino i sentimenti di una coppia 'spezzata' o di genitori che si lasciano, non è mai piacevole, né tantomeno elegante, ovvero rientra in uno stile becero, anzi, volgarmente 'voyeuristico'.

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È chiaro, che mi stia riferendo alla vicenda della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del suo (ormai ex) compagno Andrea Giambruno, il quale è per di più il padre di Ginevra, cioè la figlia della stessa Premier, la quale a sua volta non ha mai fatto mistero di quel grande 'miracolo' -religioso persino laico', quale è 'l' amore materno'.

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Partiamo proprio da ciò, derogando all'impostazione in perifrasi -pur facendolo rispettosamente e con tutta la 'delicatezza' possibile!- eppure la Presidente ha dimostrato un carattere indomito, una forza morale invidiabile, dei principi autentici, una classe (con annesso stile...e che stile!) fiori dal comune: troppo scontato far notare -come qualcuno ignobilmente e tra le 'pieghe soffuse' di una intima ed altrui albagia maligna ha tentato di dimostrare e commentare- che la Meloni si sia voluta sbarazzare di un compagno scomodo, effimero, ingombrante e gaffeur, magari utilizzando la prima occasione utile!

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No, non lo credo, perché la Meloni, ha persino dimostrato di essere, in primis, un essere umano, con le sue pulsioni, con i suoi amori di madre, di 'moglie' e di donna, ma essenzialmente ha riconfermato i suoi valori -alcuni di essi da me condivisi!- i quali sono per lei stessa invalicabili, quindi non negoziabili.

Ordunque, come già io stesso scrissi all'inizio di Settembre scorso, ovvero che Andrea Giambruno non fosse proprio una gran cima, lo riconfermo in pieno, pur se lui ha di sé tutt'altro concetto e nonostante la professione ('ufficiale') che svolge, cioè il giornalista, mai avrebbe potuto (e dovuto!) vedersi paragonato a Indro Montanelli e Leo Longanesi (entrambi celebri -al pari del sottoscritto- per le battute e gli aforismi!), ed anche a Bruno Vespa o Enrico Mentana, tanto per restare tra i contemporanei.

Avevo pregato mezzo mondo di non strumentalizzare le rodomantate, non di un personaggio - per l'appunto!- alla Rodomonte (e poco importa se dell' 'Orlando Innamorato' o di quello 'Furioso'), bensì di un soggettone degno di baracconi da circo, cioè di un versatile 'pseudopiacione multitasking' (d'altronde viene dalla 'scuderia' di Lele Mora viene, il quale lo 'cedette' ad un altro guru 'dell'intellettualità credibile e superiore', cioè Alfonso Signorini...e come si dice: ho detto tutto!).

La Presidente no e non lo dico perché lei è l'On. Giorgia Meloni, Capo -pro tempore del Governo Italiano e leader del primo Partito Politico del Paese, semmai è il giusto riconoscimento ad una persona, visibilmente innamorata del suo stesso compagno e padre di sua figlia -colei che la Giorgia Nazionale ha detto di essere, come normale che sia, la cosa più importante della sua vita- ma con ciò premesso, lei in primis non ha per nulla permesso che ciò potesse fare scendere a patti con principi autenticamente provati e valori strenuamente branditi (ed anche incarnati!).

Ma principalmente, sono quelle parole, le ultime di un post amaro e infinitamente dolce ("...difenderò, a ogni costo, una bambina di sette anni che ama la madre e ama il padre, come io non ho potuto amare il mio.."), che sono lì, plasticamente a dimostrare come lei è quel che è, cioè un'indomita donna, con sofferenze passate, le quali magari le si sono riproposte con drammaticità e sofferenza, pur se rispetto all'interesse di questa figlia non le ha lasciate affatto e per nulla, di poter condizionare i giusti o naturali sentimenti di persona tradita.

Semmai (ri)emergono con forza e stile, coraggio e passione, coerenza e verità, quelli di una ragazza, un tempo abbandonata dal suo genitore, ed oggi - da Premier in carica e da leader internazionale- è madre amorevole di una bimba a cui guarda sciogliendosi negli occhi e perdendosi in un amore infinito.

Già la dignità che non ha prezzo, cioè quella stessa dignità e quel grande amore che ho visto solamente -nelle loro medesime condizioni- in mia madre, pue se questa del sottoscritto è un'altra storia, per di più finita bene.

 

 

 

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