Vincenzo Speziali: "La sofferenza di Craxi e la grandezza dell'uomo"

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Vincenzo Speziali
  20 gennaio 2024 14:14

di VINCENZO SPEZIALI 

 

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Soffro al pensiero di quanto ingiustamente dovette patire il povero Presidente Craxi: solamente il Presidente Moro ha avuto un destino e una tortura maggiore, eppure ogni dolore -soprattutto se lo si vive quali vittime sacrificali- è identico per ciascuno!
Ciononostante, verso entrambi, provo anche gioia, poiché sono stati riconosciuti tutti gli impareggiabili meriti, la giustezza della loro grandezza, ma, principalmente, quanta crudeltà subirono e con quale dignità e (non)rassegnazione l'affrontarono.
Grande Craxi! Grande in tutti i sensi, rispetto ai 'nani e ballerine' che non furomo solo quelli cosi`definiti da Rino Formica (per descrivere chi gli fu attorno, in ultimis, nel loro Partito, cioè il glorioso PSI) e comunque certamente più dignitosi dello 'scempio' a cui assistiamo oggi ed in verità da quando è finita la Prima Repubblica, ovvero la stragrande maggioranza che incarna le imposture politicanti.
Ci troviamo ad esempio con aderenti a 'presunte sette' -saranno persino dedite a discutibilissime pratiche amorali?- e costoro storpiano il nome di persone perbene (che manco conoscono e non li vogliono riconoscere quali interlocutori...grazie a Dio!), nonostante i suddetti storpiatori di nomi siano 'para' Consiglieri Comunali (scacciati anche e giustamente dalle loro formazioni organizzative) e cercano una comoda riconferma nelle assisi municipali, candidandosi a Sindaco, però 'lucrando' sui quozienti della lista lista posticcia messa in piedi ad uopo). 
Già, pure a cio` assistiamo oggi, in assenza di qualsivoglia moto di disgusto.
Craxi, invece, rappresentava la politica, quella bella, quella vera, quella autentica, la sola ed unica che può avere dignità di essere definita e riconosciuta tale!
Ma che scherziamo? Vi immaginate oggi quale non autorevolezza si vede per lo più e ovunque, allorquando si calca il processo dei processi decisionali?
Chi potrebbe al pari di costui presiedere il Consiglio Europeo e decidere con un piglio da leader (Craxi lo era, veramente!) l'agenda di tal Summit, che istitui` grazie all'Atto Unico Europeo (AUE), la Cooperazione Politica dell'allora CEE (Comunità Economica Europea), oggi UE (Unione Europea), da cui proprio in codesta occasione si cominciò a costruire siffatto percorso?
E le coraggiose scelte sul taglio dei punti della Scala Mibile, le quali misero la mordacchia all'inflazione galoppante, nonostante la forsennata, ideologica, scellerata, opposizione del PCI di Berlinguer?
Non fu merito del Governo Craxi?
E poi, l'autorevolezza nella difesa degli interessi italiani e della stessa dignità di un intero Paese, che nella notte di Sigonella, grazie a Craxi (con Forlani e Andreotti) si senti`, per la prima volta, persino e soprattutto Nazione.
Cosa accadde dopo? Si sa: la falsa rivoluzione neo giacobina, 'manetterista', moralista, insulsa, mendace, apocrifa, cioe` quella stagione da 'colonna infame', denominata 'Tangentopoli'.
E Craxi, si il Presidente Craxi, che ebbe al posto del giusto ossequio, dei tappeti rossi, del tanto di cappello e di molteplici -nonché doverosi!- ex voto per grazia ricevuta?
Insolenze, crudeli insolenze, commiste all'ignobile viltà non solo di chi non lo difese, bensì persino di chi gli nego` il suo vero status, cioè non di latitante, ma di esiliato.
Craxi era con me, al mio fianco, nel mentre lo pregavo, durante le mie notti insonni a Beirut, allorquando pure io mi difendevo lontano dal nostro suolo patrio.
Si, Craxi era con me (come lo erano i suoi figli, che mi chiamavano e mi stavano vicini, trasmettendo affetto e fuducia) e rimane sempre con me!
Non una deroga Presidente, non un passo indietro rispetto a te e a questa bella storia, che è la nostra, non certo quella di chi prepotentemente, in abuso di potere connesso alle funzioni giurisprudenziali, pensa di soverchiare la politica -patti chiari, quella sana e quella vera!- la quale difende lo Stato e i legittimi diritti dei cittadini, in ossequio al mandato popolare.
W la nostra Italia Presidente, non quella di chi è un (non)rivoluzionario moralista, che smercia falsità un tanto al chilo.

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