Vincenzo Speziali: “La verità (niente altro che essa) dal fronte di guerra in Medioriente”
Vincenzo Speziali
18 agosto 2024 07:11
di VINCENZO SPEZIALI
Stamane -18 Agosto- ho letto di buona ora, la rassegna stampa e ai miei occhi è balzato l'articolo del collega Antonio Nicastro, inviato dal Corriere della Sera, proprio qui a Beirut. Per moltissimi versi, la cronaca che egli fa è abbastanza fedele, benché, purtuttavia, mi assale un dubbio: evidentemente scrive il suo articolo, comodamente assiso, in una sedia, allocata nella suite di qualche albergo lussuoso, che qui non mancano certo.
Difatti, parla della "(presunta) vita notturna" -sono sue
parole testuali- la quale, presunta non è e non lo è affatto: esimio collega, sono 'scafato' quanto te per sapere i motivi per cui si usano parentesi e virgolette, magari con l'apporto di punti interrogativi, quindi, incontriamoci se vuoi e in giro ti porto io, affinché la tua persona possa vedere, qualora tu avessi coraggio e volontà, la vita che scorre qua.
In realtà, Beirut e il Libano, vivono per vivere, indomiti ed adamantini, ogni giorno e ogni notte, alla stregua che fossero gli ultimi, con un senso di fatalità fredda e razionale, poiché vi è consapevolezza di come i libanesi 'padroni' del loro destino, del loro futuro o degli sviluppi della situazione regionale in corso.
Poi, è vero quando Nicastro dice circa i turisti che sono andati via, ma gli Israeliani, da sempre, sin dal 1978, allorquando entrarono la prima volta in questo Paese, così come poi nel 1982, anno in cui intensificarono la loro l'illegittima 'presenza' e infine nel 2006, durante la seconda guerra con lo Stato dei Cedri, dicevo gli Israeliani, attendono sempre l'estate per 'sconfinare', proprio per creare caos e tensioni.
Perché? Qualcuno -ed io tra questi- sostiene che a Tel Aviv, lo fanno apposta, anche e soprattutto per 'rovinare' la stagione estiva (pure gli Israeliani vivono di turismo, benché le bellezze naturali e archeologiche, assieme ai divertimenti, qui da noi, sono mille volte più superiori, rispetto allo Stato ebraico, parimenti a quanto tutti sanno), ma in tal maniera costoro fanno la guerra.
E la fanno, nel modo più sporco, più ignobile, più vile, ovvero 'assassinando' persino la basica economia turistica, per cinici motivi di calcolo e di invidia.
Ciò premesso, potrei convenire nel merito con Nicastro mentre scrive che tanti libanesi sono rimasti quantomeno perplessi circa la diffusione video dei tunnel bellici di Hezbollah, ma la cosa, se ha stupito lui, non ha sortito tale effetto sul sottoscritto, il quale difatti, qui ci vive da vent'anni e si ribadisce l'aspetto -non secondario- di sentirmi libanese d'adozione.
In fondo al cuore, alla fin fine, la presenza di Hezbollah, diventa una forma di sicurezza e di orgoglio nazionale, non solo perché il Partito di Dio è compenetrato nelle istituzioni statuali, ma soprattutto in virtù del fatto di quanto ciò rappresenti una pur minima forma di protezione, rispetto alle prevaricazioni, le provocazioni, le artiganze e le prepotenze Israeliane, su questa terra libanese, che ad Israele non 'appartiene' (e mai gli apparterra`).
Aivoglia a credere sulla buona riuscita delle trattative in corso, le quali domani si trasferiranno da Doha al Cairo, ma così non sarà, purtroppo, in quanto le 'ferite' sono purulente e noi tutti, qui, sotto il cielo di Beirut e di Gaza, viviamo l'asimmetrica e sproporzionata risposta, che Benjamin Netanyahu -cioè 'il macellaio di Tel Aviv- ha disposto contro tutti e tutto, poiché tenta di sopravvivere, effimeramente, a se stesso, poiché allorquando finirà il suo mandato, viste le indagini dei magistrati del suo Paese, lo attenderanno le sue patrie galere.
La verità - che convintamente ripeto è ribadisco- sta nel fatto di come Netanyahu non ha nessuna 'autorita` morale' per rappresentare i giusti interessi di Israele -la quale ha diritto alla propria esistenza e alla propria difesa, purché, patti chiari, sia proporzionata 'all'offesa'- e men che meno può arrogarsi il diritto della rappresentanza di tutti gli ebrei del mondo, cioè gente seria e solidamente perbene.
Questi ultimi, poi, nella loro maggioranza non sono, né si sentono rappresentati, da questo criminale genocida e 'mariuolo' e mariuolo lo è, finanche di bassa tacca.
Mi si ripete: "ma non hai paura a dire quello che dici"?
No, poiché la verita` va raccontata sempre e poi un cronista, un giornalista, una qualunque persona seria, deve essere onesta, senza lasciare spazi a paure, in quanto chi ha paura muore ogni giorno, chi non ne ha, solo una volta e soprattutto con dignità.
Persino mio padre sa che non provo sentimento di timore, verso chicchessia, poiché ho l'abitudine a dire le cose in faccia, costi quel che costi e a tutti quanti, ovviamente al netto della realtà, giammai della menzogna o della codardia.
Così come, la si finisse di far uscire 'veline ottimistiche', perché parimenti a quanto accennavo prima, l'accordo in settimana, trovo difficile che possa essere trovato, sottoscritto e -cosa più importante- rispettato: io, che vivo e respiro questa aria mediorientale, so perfettamente le difficoltà e le criticità.
Soprattutto, metto nel conto, principalmente, le 'frizioni' della campagna elettorale Presidenziale americana, in cui il 'vecchio Joe Biden' sentendensosi trattato come è stato trattato -giustamente o meno, non sta a me dirlo- sono piuttosto sicuro sul fatto di come costui non si auguri un successo -ecco perché trapelano notizie di ottimismo irreale- proprio per non dare un assist a chi lo ha sostituito nella corsa per la Casa Bianca, cioè la sua vice, Kamala Harris, notoriamente non proprio simpatizzante del 'macellaio di Tel Aviv', insomma Benjamin Netanyahu.