Vincenzo Speziali: “La vetrina incriminata e il moralismo bigotto”
Vincenzo Speziali
29 agosto 2024 06:49di VINCENZO SPEZIALI
Ho letto il commento di Franco Cimino in merito alla vicenda dell' incredibile scandalo di Soverato e precisamente sulla vetrina contestata -potremmo definirlo 'profumogate', visto l'intensità di eco che ne è derivata?- e, nonostante, impegni e stress, che affrontiamo quotidianamente a Beirut, una riflessione, desidero compierla pure io.
Lo faccio, in sfregio ai bigotti moralisti, in quanto leggendo e vedendo, il modo in cui era composta la vetrina dello scandalo, ho pensato quale commento avrebbe compiuto non Gianni Agnelli, bensì la di lui moglie, Donna Marella, a sua volta glamour al pari del marito e persino lei, spiritosa, elegante ed anticonformista, ma soprattutto colta ed intelligente.
Sul punto mi ripropongo oggi, di chiamare e commentare con i miei amici e loro nipoti la questione di specie, essendo notoria la grancassa che ha avuto, persino a livello nazionale, facendo sprofondare la nostra 'terra calabra', alla stregua della microcosmisca mentalità, pari solo a quella dell'Alto Medioevo illustrata da Umberto Eco ne 'Il nome della Rosa', oppure alla mendace idea di società che hanno gli Aytollah in Iran (fate vobis l'esempio a cui aderire).
Insomma il paradosso o la provocazione, cone messaggio -è per di più messaggio a sfavore della sostanza, poiché sarebbe stato sufficiente conoscere la simbologia dei nastri gialli, i quali delimitano e configurano un 'actio criminalis'- dicevo, tutto ciò premesso, ha prodotto un sobbollimento, di cosesta coda estiva, in quel di Calabria e a Soverato più precisamente.
Ordunque, si conferma quanto siano frustranti i moralisti, (quindi portatori di presunta ma non vera morale), così come i 'benpensanti' e il corollario delle false 'anime belle'.
Sono da stigmatizzare, tutti lor(non)signori e signore, se non altro perché, alla fin fine, qualcuno potrebbe persino rispondere del reato di calunnia, benché non abbia io, notoriamente stima e fiducia della magistratura italica (dicendolo a giusta ragione).
E comunque, pur nulla contestando alla corretta e doverosa azione delle forze dell'ordine -sebbene intervenute a 'vetrina smontata'- rimane la desolazione per una serie di questioni, le quali, impattano nella più crassa ignoranza (intesa come scsrdmsa o nulla conoscenza) non solo del marketing pubblicitario, ma del mondo in generale.
Senza scomodare note propagande e reclam, pure di anni passati, laddove noti e ingiustamente indagati (ovviamente in processi farlocchi e che tali furono poi dichiarati da sentenze definitive, passate in giudicato), sarebbe più che esaustivo, per chi ha lanciato lai e bai, vedere alcune vetrine -financo nei periodi natalizi o pasquali- dei magazzini 'Bloomingdale's' a New York, 'Marshall Field' a Chicago, 'Harrods' a Londra, oppure La Fayette a Parigi, tanto per farsi un'idea che a quelle latitudini, fortunatamente prive di barocchi e insulsi 'retropensieri', le provocazioni vengono prese per tali (e comunque, qui era chiaro il messaggio onstativo), quindi nessuno e chicchessia, avrebbe sollevato in buona e malafede, 'un chiasso simile'.
Pena il ricovero alla neuro.