di VINCENZO SPEZIALI
L'On. Presidente Domenico 'Mimmo' Tallini -della cui amicizia mi onoro da anni, essendo una persona perbene, un politico onesto e un uomo leale- mi ha ricordato una frase e un concetto, che avevo già ascoltato, in identica maniera, da un altro 'grande' tra i politici calabresi, cioè l'On. Elio Colosimo, indimenticabile leader della 'Destra' nella nostra Regione, amico di famiglia, 'leone e pupillo almirantiano', nonché padre di uno dei miei più cari amici, cioè il figlio Luigi.
Difatti, entrambi, riportano, attraverso la memoria, le orazioni di Giorgio Almirante, allorquando il mitico Segretario del MSI-DN, doveva calibrare le sue parole, durante i vari comizi: se sconfinava poco poco, era alto il rischio di vedersi appuntata o rifilata -più o meno, giustamente, meno o più correttamente - l'accusa di 'apologia di fascismo' in base ad una lettura intransigente, seppur personale o autonoma, di qualche 'Procuratore di buoncuore', che a sua volta interpretava tutto ciò, sulla scorta dell'obbligatorietà dell'azione penale, in combinato disposto con la discrezionalità, che altro non è se non una facile scappatoia o liberatoria o strumentale mezzo, per 'applicare la legge ai nemici ed interpretarla per gli amici'.
Intendiamoci, ciò è il mio pensiero, il quale viene esplicitato in maniera libera e non offensiva, perciò sfido chiunque a perseguirmi per un ipotetico reato di opinione, soprattutto considerando che riporto la frase in virgolette, non mia, bensì di Giovanni Giolitti. Ma vi è un di più e lo ribadisco prontamente, ovvero quanto sostiene, scelleratamente, impudentemente, canagliescamente, illegalmente, sovversivamente, tal Grillo Giuseppe, detto Beppe, da Genova, nonché fondatore -pregiudicato per omicidio plurimo colposo- e garante dei 'Cinquestelle', ancora oggi indagato per traffico di influenze (prezzolate e ben pagate, da parte della famiglia degli armatori Onorati, ma seconda la pubblica accusa, però in modo simile a coloro i quali lui , cioè Grillo, diceva che si comportavano tutti i politici, all'infuori dei suoi adepti di 'setta') e il di lui (non)prode figliolo, ovvero quello il cui nome è Ciro, si trova sottoposto a procedimento penale, presso il Tribunale di Tempio Pausania, nientepopodimeno che per violenza sessuale di gruppo.
Ci sarebbe da dire -ironicamente e a fronte di vera stigmatizzazione, per comportamenti, azioni (seppur ipotetiche, in quanto per il sottoscritto il garantismo è legge, non stato d'animo) e per costumi- bell'esempio o bei soggetti, ma lo ricordo a tutti, poiché, sulla scorta iquisitoriace accusatoria di minor gravità o di presunte maggiori (epperò non definitive o passate in giudicato), tal costui, cioè il paglaccesco Grillo, ha stroncato vite e carriere, ha speculato come uno sciacallo sulla carne viva di molte persone e con lui, anzi come lui, si sono adeguati -persino con piacere immondo, abominevole e crudele- tutta la platea dei Cinquestalle (...si, proprio Cinquestalle!).
D'altronde, se uno come un certo Danilo Sergi, Consigliere Comunale di Catanzaro, in carica (...attenti, finché dura questa 'non Amministrazione'), nonché appartenente alla 'non maggioranza' fioritesca, per polemizzare -senza costrutto e verità- con il sottoscritto, commette il reato di utilizzare questioni afferenti alla Religione, di cosa e per cosa, ci dovremmo scandalizzare?
Ma c'è qualcosa su cui non transigo e che investe l'ordine civile, cioè il tessuto connettivo democratico e la convivenza in un intero Paese (parliamo del nostro, cioè dell'Italia!), ovvero il nessun richiamo, da parte di Giuseppe Conte -effimero!?- Presidente 'pro tempore' (come 'pro tempore' è Fiorita quale Sindaco si Catanzaro, appoggiato da questi qui!), che da ex Presidente del Consiglio, non prende le distanze, non censura le parole, perciò fa finta di nulla, circa quell'improvvida ed illegale uscita grillesca, in cui si incitava piuttosto che aizzava la folla in 'manifestaglia', a costituire le 'Brigate' del Grillo ( e qui il riferimento non è al simpatico marchese, ma al cruento genovese).
E poi, vi è il silenzio, pure di due notori cooptati in Parlamento, i quali lo sono in quota Calabria -senza essersi fatti più vedere e più sentire, pur se io non mi meraviglio affatto di ciò, poiché sapevo che così sarebbe finita, dato che uno ha gridato al dolore di non poter giocare a tennis perché non sapeva chi si sarebbe trovato, mi riferisco a Cafiero de Rhao e lo disse da Procuratore di Reggio (chiedo scusa, ma se non lo sa un Procuratore, chi dovrebbe saperlo? Evidentemente non faceva bene il suo lavoro!)- e i due cooptati, cioè il solito de Raho e il (non) amabile Scarpinato-alteo virgulto di equilibrio e garantismo, paragonabile a quello del Procuratore delle purghe sovietiche, cioè Vischjnky- dimenticandosi la loro precedente occupazione di magistrati 'censori', sono rimasti silenti e accomandanti, quasi condivisivi e complici, come lo è stato il (futuro ex) Sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita (politicamente in Castro, o in Ceausescu).
Proprio una gran bella compagnia, la quale dimentica che ben altre Brigate (quelle rosse che a costoro non so quale sensazione facciamo, benché possa averne un'idea, ma non la dico, sennò non potremo ascoltare il loro onesto pensiero), dicevo ben altre Brigate parapolitiche, cioè quelle dei sovversivi sinistrorsi, siamo stati noi DC, con i nostri Governi a sconfiggerle, in nome e per conto dello Stato che rappresentavamo, su mandato democratico dei cittadini e del popolo italiano. Elettori tutti, ricordatevi di ciò e pensate a noi, soprattutto applicando le dovute differenze con questi qui di ora, anzi, più precisamente, di sopra menzionati.
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