Vincenzo Speziali: “Medioriente: state buoni se potete!”

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Vincenzo Speziali
  23 agosto 2024 07:29

di VINCENZO SPEZIALI

Per capire ed avere conferma che le trattive tra Israele e Hamas (e i suoi alleati) non solo saranno -da qui a qualche ora- ufficialmente dichiarate fallite, bensì non sono mai state vere, concrete e reali, si sarebbe dovuto non solo prestare attenzione a quanto dicevo (sin dal 20 Ottobre scorso e ciò vale, soprattutto, per il nostro non brillante Ministro degli Esteri), ma anche allle 'mosse e i viaggi' (a vuoto), precedenti e recenti, del Segretario di Stato Americano, Anthony Blinken.

Intendiamoci, se penso a molti dei di lui predecessori, mi assale una tristezza infinita, accompagnata da sincere lacrime, vista la 'pochezza' politica e diplomatica, di tal soggetto, il quale lo ritroviamo, continuativamente, nei media internazionali, con la stessa presenza scenica che in un tempo ormai andato, ebbe Wanna Marchi, nelle nostre televendite.
Certo, piango di più, poiché maggiormente 'coinvolto', allorquando vedo in '(non)opera', Antonio Tajani, epperò mi consolo, dicendomi come tempi tristi e decadenti, investono non solo l'Italia, bensì altri Paesi, notando questi due succitati.

Difatti, se per Tajani, ho la netta sicurezza che i suoi predecessori tipo, Moro (Moro, sempre Moro, solo Moro), De Gasperi, Piccioni, Nenni, Fanfani, Rumor, Forlani, Colombo, Andreotti e De Michelis (tanto per fare qualche esempio, tra democristiani e socialisti) si staranno rivoltando nella tomba alla stregua dei cordon bleu in padella, anche per Blinken, vale lo stesso discorso.
 
Orbene, qualora Romano Prodi volesse riprendere la sua vecchia 'attitudine' per le 'sedute spiritiche', quindi interrogasse le anime di gente tipo George Marshall, Foster Dulles, Hanry Kissinger, George Shultz, James Baher o Madeleine Albright, gliene direbbero di ogni e a giusta ragione, a codesto (Blinken, ovviamente) loro inefficace ed impalpabile, nonché fallimentare epigono, giammai successore e ancor più improbabile 'collega'.
Entriamo in argonento: che la trattativa fosse farlocca, l'ho capito dal primo istante, non solo conoscendo (e 'respirando') l'aria del Medioriente, non da oggi, ma da sempre.

Si, perché nel presunto primo approccio di mediazione, avvenuto a Doha in Quatar il 15 Agosto, il Segretario di Stato Americano si è ben guardato dall'essere presente (e comunque, qualora accordo si fosse trovato, propria lì si sarebbe siglato).

Poi, è avvenuto il suo tour di questa settimana -durante la quale si svolgeva la convention Presidenziale del suo Partito, cioè quella dei democratici- e con il sale sulla coda, dopo aver incontrato, Israeliani (i più duri, in luogo alle follie estremiste di Netanyahu, ovvero il 'macellaio di Tel Aviv'), gli Egiziani e i Quatarini, se l'è filata in tutta fretta, all'evidente insegna del motto, c'è (sleepy) Joe (Biden) che t'aspetta.
 
Dunque, il vero scopo di questo 'travet del politicume diplomatico', non era 'tirare le fila' per il rusch finale di una positiva, credibile e concreta mediazione, ma supplicare le parti in causa con cui si hanno rapporti (quindi non Hamas, certamente), per far svolgere in pace e con stucchevole o effimero entusiasmo fallace e mendace, il meeting che avrebbe 'incoronato' Kamala Harris.

A ciò, dovremmo anche aggiungere e stigmatizzare un aspetto non da poco, né secondario, cioè quello, proprio da parte dell'attuale Amministrazione USA, di non essere riusciti a contenere le bellicose e guerrafondaie azioni -pro domo sua e non di Israele e della maggioranza degli Israeliani- portate avanti scelleratamente e cruentemente dall'attuale Primo Ministro israelita, il quale tende -nonostante il discredito e la contestazione verso lui medesimo- ad amplificare, incoscentemente, il teatro di guerra e crisi.

Già, perché Netanyahu o non capisce (cosa, persino probabile, notando la scarsa intelligenza della quale è dotato) o non vuole capire, una cosa banale ma reale: qualora aprisse il fronte financo con il Libano -cosa che Hamas si augura, proprio per vedere diminuita 'la stretta' su Gaza, quindi anche in base a ciò e giustamente si manifesta contraria ad accordi, le cui clausole sono tutte favorevoli alla 'parte avversa', insomma Israele- dicevo se 'il macellaio di Tel Aviv, muovesse armi contro il Libano, Hezbollah (già intenzionata a vendicare il suo numero due, assassinato a Beirut tre settimane fa, orsono), risponderebbe con il suo arsenale di armi e la propria capacità difensiva.

Questi due ultimi aspetti in combinato disposto, non sono da poco e nemmeno 'dozzinali' come quelli di Hamas, poiché a differenza dei combattenti nella Striscia di Gaza, il Partitio di Dio Libanese (ovvero gli sciiti di Hezbollah), sono militari veri e lo hanno già dimostrato in passato.

Poi, si può essere concordi o meno con loro (io non lo sono in toto), con quanto vorrebbero ottenere e circa l'idea di società alla quale puntano, epperò si sappia che tra sciiti e sunniti, sono proprio i primi ad essere più aperti o a rappresentare 'l'intellighentia' intellettuale e culturale dell'Islam, benché spesso gli si addebita, l'oscurantismo, dovuto alla deriva komeynista, laddove però è tale (nessuno lo nega e comunque in Italia, pure noi abbiamo una deriva fanatica e per intenderci sarebbe rappresenta da taluni magistrati), dicevo è tale questa deriva, in quanto in Iran vi è una dittatura teocratica.

In chiosa, verrebbe proprio da dire, ricordando San Filippo Neri, "state buoni se potete".
Ed io aggiungo: così meno danni voi farete!

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