di VINCENZO SPEZIALI*
Adesso basta: ogni limite è travalicato!
Persino la Cattedrale di Santa Sofia (Basilica di cattedra sia Greco Ortodossa sia Greco Cattolica) e il memorial delle stragi naziste -a riprova che la storia talvolta, tragicamente, si ripete- rischiano di non essere risparmiati, dalla furia genocida del pseudo gendarme russo Vladimir Putin.
Già, sempre e ancora lei Signor Putin, con la sua arroganza, la sua veemenza, il suo odio per gli oppositori -i quali diventano nemici- e il disprezzo per la vita umana, il rifiuto del dialogo, l'ostracismo della democrazia, il rigetto del confronto: bell'esempio di "grandeur" decadente, destinata alla sconfitta e con essa -nel vortice della disfatta- trascinerà se stesso e qualche accolito di marca o origine "degnissima" dell'amato -ma non certo da noi altri- KGB, di infausta memoria!
E al di là di quanto qualcuno cerca di decrittare, lei Signor Putin, a me non inganna affatto, anzi, si potrebbe dire, effettivamente, "so chi sei mostro; ti conosco fanatico criminale", poiché codesta è la figura, nel panorama del mondo e nel proscenio della storia.
Altro che "papavero paleosovietico"; di costoro, lei, ha assimilato l'abominio verso le religioni, le minoranze e le gioiosità della vita e dei valori occidentali che -per quanto perfettibili- non saranno certo perfetti, ma migliori di quelli a cui lei vuole condannare tutti quanti, a cominciare dal suo stesso popolo.
Tra l'altro Signor Putin, solo gli ignoranti non conoscono il pregresso (Di Maio e simili notino ciò che di seguito appunto, essendo questo, ancora per poco, il loro tempo, a dimostrazione che i guai vengono sempre accompagnati), ovvero il passato made in URSS, fallito e derubricato -grazie all'Allenza Atlantica a cui noi democristiani abbiamo dato anima, visione e cultura- dove in tale entita` statuale (con orrore diffuso incluso), non vi era un uomo solo al comando -e ciò lo ha ben ricordato la mia cara amica Stefania Craxi- bensì intorno al Segretario Generale del PCUS -Partito Comunista Unione Sovietica (male assoluto, proprio perché comunista)- vi era il Politburo.
Si aggiunga, in oltre, come lei Signor Putin, strumentalmente, propagandisticamente e ignorantemente, cerca persino di rifarsi ad una concezione zarista, dimenticando o omettendo come questa epoca abbia prodotto fior di illuminati sovrani da Pietro a Caterina, da Alessandro fino allo sventurato e sfortunato Nicola, ragione per cui non abusi "ad ignobilem usum" della rivisitazione, poiché parliamo tra l'altro di personaggi con ineguagliabile cultura, certamente più della sua.
Tutto potrebbe, a questo punto, risolversi attraverso un serio e non sabotato negoziato, in quanto, come più volte affermato, in virtù della "real politik -di cui sono un pratico della relativa teoria- riconosco come sia giusto riequilibrare gli spazi vitali e le aree di influenza, ma ciò non è consentito attraverso l'aggressione o la soppressione di un popolo libero e sovrano, per di più nel loro stesso Stato.
L'autodeterminazione è garantita e riconosciuta verso chiunque e lo fu pure nei confronti dei rivoluzionari "ottobreschi" i quali diedero vita alla cacciata (con relativo spargimento di sangue) dello Zar e famiglia, oltre a instaurare la più crudele, feroce e ignobile delle dittature, cioè quella comunista.
Si certo, nel 1917, a San Pietroburgo, pochi sanno che vi fu una violenza nella violenza, cioè la deformata applicazione della di già orrenda filosofia Marxista interpretata in chiave Leninista: Marx credeva nella sua opinabile visione economica, mentre Lenin la faceva discendere dalla sua altrettanto opinabile politica (e si badi bene che parlando di opinabilita` è eufemistico)!
Ma qui si ritorna al tempo attuale, ovvero sia alla necessità di trovare magari un La Pira, che al pari del Sindaco Beato, si presenti a lei -cosi` come lo fece nel 1959 al Soviet Supremo, piuttosto che nel 1965 in Vietnam- con le armi del buon senso e della politica, in un combinato disposto assemblato dalla fede.
Finiamola con questa guerra da "effetto abbaglio", poiché so bene che nella "liste de demandes", vi è in ballo, principalmente, finanche il controllo esclusivo che lei crede di dover esercitare sul Mar Nero (e fino a qui ci si potrebbe pure stare), purtuttavia se pensa di "sconfinare" fino ai "banchi estremi" (il Mediterraneo sud Orientale), oppure ancora oltre, ovvero in riva alle coste libiche, le ricordo come ciò non le sarà consentito, in quanto significherebbe che tutti e nessuno escluso scivoleremmo nell'orbita della sua discutibile egemonia, ancorché oggigiorno sempre più discussa all'interno della Russia stessa.
Si Signor Putin, glielo ripeto nuovamente: sta rischiando grosso, tutto da solo ed in cupa solitudine, considerando come in qualsiasi modo finisca l'attuale carneficina, nessuno, proprio nessuno dei grandi del mondo -G7, G15, G20, che sia- sarà disponibile pure ad un semplice saluto con Lei.
Gli oligarchi che ha creato e coccolato, cominciano a prendere le distanze; ben sette banche sono già fallite, nella sola giornata di ieri; molti dei suoi comandanti militari sono perplessi delle sue avventate e azzardate "indicazioni di manovra"( termine tecnico dei sistemi di comando, nel campo della difesa): cosa vuole di più, per capire che il crepuscolo sta non scendendo, bensì incombendo?
Andrà, certamente, a finire con la sua cacciata -probabilmente da qui a poco tempo, ovvero quello necessario di tarare bene il sostituto, realisticamente in queste ore scelto e di cui sono certo, ma che non nomino- e prevedo per la sua persona (non certo encomiabile), nel migliore dei casi, l'esilio "in terra fidelis".
Stia certo, è questo l'epilogo della tragica parabola, glielo dice uno cresciuto anche con Cossiga e Taviani, ragione per la quale "queste cose" le prevede credibilmente e mi fermo qui.
A proposito, non penso che qualcuno la verrà a trovare a Damasco!
*Coordinatore Regionale Calabria dell'Area di Centro e della Federazione Popolare dei Democratici Cristiani
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