Vincenzo Speziali: "Poiché non lo ammettono...non se ne possono pentire e nemmeno andare"

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images Vincenzo Speziali: "Poiché non lo ammettono...non se ne possono pentire e nemmeno andare"
Vincenzo Speziali
  04 gennaio 2023 11:05

di VINCENZO SPEZIALI

 E voilà, purtroppo avevo visto giusto e come al solito. Premetto, nessuno pensi di addebitarmi arroganza, poiché ho ragione, ma soprattutto pur riconoscendo che potrei apparire albagioso rispondo, immediatamente in due modi: 1) a parte il fatto che me lo posso permettere, perché le cose, quando le dico, le dico in faccia, le dimostro pure e sono nel giusto anche; 2) delle 'cretiche' -si proprio 'cretiche', ovvero neologismo creato ad horas, in quanto è una crasi unificativa di cretinerie e critiche- soprattutto da parte di alcuni, non mi toccano affatto, ed anzi me ne sbatto (dove, potete immaginarlo!).

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Ordunque precisato il tutto - a fronte di un concettualistico preambolo- entriamo senza indugio in argomento, poiché ho letto, con attenzione, come sempre merita, la posizione di Marcello Furriolo. Parliamoci chiaro, fuor di metafora e persino di denti (come quelli che spuntano con costanza inconsistente ad un 'demens ridens', il cui nome e le fattezze, sono in capo a chi potete bene immaginare), epperò qui c'è poco da commentare, semmai da condividere, alla stregua di un risultato stile bulgaro: le parole di Furriolo, sono giuste e sacrosante!

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Ci si può meravigliare? Certo che no, perché stiamo parlando -come ho sempre detto a lui e a tutti quanto che mi conoscono, con cui faccio politica o incontro per strada e nelle cene, oppure dovunque - dicevo stiamo parlando del miglior Sindaco che Catanzaro abbia mai avuto, persino superiore al mio prozio, Gregorio Morisciano, brava persona, come lo erano, Ciccio Bova, Ciccio Pucci, Cesare Mule`e Aldo Ferrara e Pino Guerriero (Sindaco anch'egli, seppur per pochi mesi!). E qui, torniamo al punto di partenza, ovvero la mia lingua batte dove il dente duole e la mia penna impatta nella parola che manca: P-O-L-I-T-I-C-A!

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E che diamine, non se ne può più e lo tollero ancor meno, ma non ci vuole molto a comprenderlo, anche per neofiti ed improvvisati post-giovanotti, i quali avranno pure alcuni di essi respirato l'arte sublime a cui mi rifaccio e che i succitati primi cittadini -con Marcello in testa- erano sopraffini maestri, ma finti teenagers contemporanei, farebbero venire il latte mammario, financo a Vladimir Luxuria.

E basta, con questa sciatta, sconcia, insipiente inadempienza, innanzi alla quale ci troviamo oggi, proprio perché non vi è una seppur minima, non dico visione -sarebbe da politici veri quali siamo e restiamo noi!- però, almeno, questo si eccome, cioè si esercitasse se non altro, una dignitosa attitudine in luogo al ruolo assegnato dagli elettori (onestamente, pure perché c'era qualcuno come il sottoscritto a 'indirizzare' il vittorioso, pur cominciando a pentirmene amaramente).

Ma scherziamo? È mai possibile che nella quotidiana azione del primo cittadino -pro tempore e (presto?) futuristicamente persino ex- non si abbia mai la dimensione logicamente naturale dei suoi limiti e lui non voglia men che meno cogliere i suggerimenti di chi ne sa di più e glieli offre in privato e a mezzo stampa? 
No, perché essendo lui chiuso nel suo essere tronfio -ben dissimulato dal punto di vista comportamentale, ma reale sotto l'aspetto caratteriale - assimila occasioni perdute, senza conseguire un successo o produrre manco un sussulto.

Persino in merito alla vicenda dell'Università (e adesso financo della 'Dulbecco'), non ha inteso un'azione minima, dal punto di vista politico (concretezza zero, sterile proclamazione molta: ma ciò non l'avrebbero fatto mai i democristiani e i politici seri) poiché il Sindaco non solo non è ciò, un politico insomma, però si considera tale e pensa di 'menar il can per l'aria' come quando lo faceva magistralmente Mariano Rumor.
Difatti il leader democristiano se così doveva talvolta comportarsi era per un motivo: prender tempo per affinare la strategia vincente! Ma qui, in questo caso, cioè quello del Sindaco della città Capoluogo di Regione, ovvero della Capitale della Calabria ed intorno a lui, cosa troviamo?

Mi spiego: Rumor aveva Bisaglia, Pucci, Tiriolo, mentre con Nicola Fiorita (che non è Rumor e nemmeno suo stesso padre) chi c'è? Eccezion fatta per Aldo Casalinuovo e Marinella Giordano, passiamo da uno a cui ho fatto credere, di volta in volta essere un qualsiasi leader democristiano (come Nicola sa e condivideva), oppure a qualcuna con aspiranti movenze stile Raffaella Carrà, al netto delle qualsivoglia artistiche (e culturali, però credibili e di altre persone) qualità.

Suvvia, un po' di decenza, almeno nell'ammettere, con decoro, dignita` e sincerità, quanto non siano il vostro campo le materie che trattate, scivolando sempre più in basso e con voi, l'intera città. Intendiamoci, colpa pure mia, di non averlo capito per tempo -poiche` conoscendo qualcuno lo avrei dovuto immaginare- ma ho sbagliato a sottovalutare l'aspetto essenziale: in mano a neofiti, finti idealisti, per di più  accompagnati da umorali ed invasati bramosi di qualsiasi carica, il 'potere' non viene percepito come un elisir per fare bene e del bene, bensì come una pozione che ti fa divenire un apparente superuomo (o superdonna). Ma di cartapesta!

P.S.:attendo repliche, pure interposte e al netto di tentativi di allusioni, di cui sono maestro (diversamente da altri che, senza riuscirci, tentano di scimmiottarmi), così avrò modo di replicare e spiegarmi, anche attraverso le Agenzie di Stampa internazionale, coerentemente a come ho già fatto.

 

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