Vincenzo Speziali risponde all’appello del sindaco Fiorita di lasciare il Libano

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Vincenzo Speziali
  29 settembre 2024 18:40

di VINCENZO SPEZIALI

Nella vita ci sono sempre momenti importanti e preziosi, talmente tali che ti commuovono, parimenti a come sono io adesso, nonostante non sia un timoroso o un pavido, bensì una persona che ha sentimenti e sa riconoscere quelli altrui: il sottoscritto, quindi, ha la certezza che quelli espressi verso me e la mia famiglia, dal mio amico Nicola Fiorita, sono veri.

LEGGI QUI L’APPELLO DEL SINDACO FIORITA

Difatti, apprezzo e ringrazio il Sindaco di Catanzaro, con onestà e affetto immutato e non scalfito da contrapposizioni politiche, le quali ho profonda certezza saranno appianate, a fronte del suo appello e della sua manifestazione accorata, anche rappresentando tale appello da lui espresso a nome dell'intera Amministrazione che guida e rappresenta. Sono proprio i frangenti da me e dai miei familiari vissuti in questi giorni a Beirut -i quali riportano il sottoscritto e i propri figli alla memoria quelli identici e passati nell'estate 2006, mentre mia moglie rammenta cose drammaticamente simili e più devastanti, da molto più lontano nel tempo- dicevo sono proprio simili eventi a far relativizzare le questioni della vita e ad amare essa, tanto quanto si amano e si devono amare i gesti e gli affetti.

Orbene, anche al Sindaco Forita (che per me, sebbene senza alcuna interpretazione irrispettosa, sempre e sinceramente resterà anche Nicola), ribadisco, pur sapendo la sua apprensione, che non intendo lasciare questo Paese e questa terra del Libano, poiché ho un debito di riconoscenza morale verso di essa, la quale tutti conoscono e rispetto a cui la mia coscienza non può derogare, assieme ai comportamenti coerenti, connessi alla mia persona. 
Ciò detto, sarà un piacere e anche un'occasione di tenersi in contatto con un altro amico, che rappresenta un ennesimo affetto vero quale è lui stesso, cioè il Sindaco Fiorita, parimenti a come faccio pure con il 'Colle' o altri amici i quali ricoprono incarichi istituzionali apicali e ruoli politici di livello, ragione per la quale lo terrò informato costantemente.

Un'ultima cosa: w sempre e comunque la Resistenza e l'Italia antifascista, libera e democratica, costruita dai partigiani, esempio mirabile di coraggio. Ad essi, ciascuno di noi tutti si deve rifare e certamente ci rifacciamo, pur nelle differenziazioni ideologiche, poiché l'unità nazionale è composta anche da esse, le differenziazioni per l'appunto, ma nel cuore vi deve trovare asilo l'onore ancor prima che di sé stessi, quello delle Istituzioni e della Patria. Ciò mi ha insegnato la Demicrazia Cristiana e l'educazione di mia madre.

 

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