di VINCENZO SPEZIALI
Caro Presidente (papà nel mio cuore...e come dicevo sempre parlando di te e come tutt'oggi continuo a fare, seppur rispettosamente),
è stata una bella cerimonia quella in tuo tributo alla Camera, nel torrido 25 Luglio 2023.
Joumana era al mio fianco e la cosa che ho fatto notare ad Alessandro, Luigi e Marco, è stata la partecipazione emotivamente forte, sentita, vissuta, commossa e delicata, di Mario Tassone, il quale -al di là delle saltuarie polemiche che talvolta abbiamo- è il solo, ovvero l'unico, che mi ritrovo con fare affettuoso, autenticamente dolce, allorquando ho 'emozionalita` esondante': già, Mario (che poco prima aveva incrociato me e Joumana nei corridoi della Camera), ben conoscendomi e ben sapendo quanto ci volessimo bene, mi ha raggiunto in Tribuna, sedendosi al mio fianco e tenendomi la mano.
Diamine, questa sì che è umanità!
E poi, tutti in silenzio, io come ciascuno di noi, ad ascoltare le parole in tuo giubilo ed onore -patti chiari: parole vere, belle, oneste, d'uopo- in cui si tratteggiava la tua figura di politico accorto, misurato, responsabile, dignitoso, onesto, cristiano, laico e probo, insomma il tutto nel tutto, che si mescolava ai miei ricordi di noi assieme, ai tuoi insegnamenti, alle tue 'calde e calme' riprese (circa il mio carattere, che infondo apprezzavi, accettavi e ti divertiva), in quanto tal aspetto personale è, certamente stata una parte piccola nella parte più grande: entrambe sono due sinedocche affatto 'paravento', ovvero totalmente autentiche.
Ed io, sempre io, con qualche lacrima ben composta -la quale lava le miserie miserabili di chi fu tuo detrattore strumentale o di chi in atto ha pensato (offendendo lo Stato) di non ricordare il 'lutto nazionale' per te dichiarato- dicevo ed io, sempre io -custode con onore della tua memoria, assieme ai tuoi figli e ai tuoi nipoti e al caro Elio Pasquini- osservavo lo scranno in cui ti sedesti per ben nove legislature, con Mario Tassone a sussurrarmi: "Vicenzo...era quello!".
Sono qua e mi sento solo: Cossiga, Fanfani, Andreotti, Goria, De Mita, anche lo stesso Gianni (Prandini), così come Taviani, se ne sono andati, però gli altri, per quanto cari, erano pur sempre gli altri, tu invece eri tu...si eri tu...e se aggiungo una parola in più, Alessandro 'mi tira le orecchie' (pur scherzando tra di noi, come sempre e come al solito, ma apprezzando, perché sa quanto sono sincero).
Che dirti ancora? Conosci tutti, sai tutto, persino che Maurizio Lupi ha fatto il miglior discorso -ovviamente, parlando di te, non era in contatto con Antonello Talerico- e l'ho anche chiamato per ringraziarlo, dicendogli che tutti lo abbiamo apprezzato e lui di rimando mi fa (con sincerità e gli sono grato!): "Grazie! Detto da te è veramente importante!"
Confesso, ho finito di ciò, non per il complimento a me, semmai per aver avuto conferma che anche con chi non ho -talvolta!- 'sintonia politica', mi si riconosce questo ruolo di tuo 'figlio adottivo' (non solo pupillo!) a cui tengo più di molte cose.
Anzi, se ciò fosse una carica politica, a pensarci bene, è l'unica che difenderò e confermerò, 'ad libitum et ultra', perché è quella cui tengo, la sola ed unica, in quanto le cose passano, ma la storia e i sentimenti continuano.
Sempre!
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