di VINCENZO SPEZIALI
Carlo Calenda, crede di essere Winton Churchill, invece, l'unica assonanza anglofila, la rintraccio nel suo essere passato, a seguito di una dieta -lo avrà reso più acido e disattentamente banale piu` di prima?- dicevo, l'unica assonanza calendiana con il mondo britannico, lo congurerebbe, a fronte di cura dimagrante, di esssere non piu` Ollio, bensì Stanlio.
Mi spiego: se un '(non)signor so tutto io', così come è lui, arriva a compiere sfondoni e svarioni, i quali quelli compiuti da, nientepopodimeno che Maurizio Lupi sono risate da solletico e pioggia di coriandoli (ma non dei Ricchi&Poveri), allora, come si direbbe a Roma (quindi pure ad Arcinazzo, luogo che dovrebbe conoscere bene uno sprovveduto generalucolo da operetta, che gli si accompagna a qualche latitudine, che potrebbe essere persino la nostra), dicevo, allora 'semo messi alla granne'.
'Er sor' Carletto Calenda, non è quel personaggio del libro 'Cuore', che per altro lui ha interpretato, da piccino (e politicamente, benché in modo metaforico, è rimasto tale!), proprio debuttando come attore (senza, nessun futuro successo, in questo campo e forse pure in altri), per di più nella miniserie diretta dal di lui nonno, che gli diede il 'ruolo principe' (...alla faccia della meritocrazia di cui sbava è sputacchia, ogniqualvolta straparla).
Cio`premesso, arrivare ad utilizzare una tragedia come quella di Alekesej Navalny (l'attivitista anti-Putin, deceduto in circostanze di drammatica cattività), solamente per 'attaccare' -per di più mendacenente ed in modo apocrifo- Matteo Salvini, fa ribrezzo e dimostra la 'pochezza posturalpoliticomorale' di codesto 'coso di specie'.
'A Carle` parlamose chiaro: te renni conto che fregnaccia t'hanno fatto di` l'amici tua e der vostro (para) Partito? To` o sto` a di` en romanesc, sinno` nun me capisci bene'!
Ma benedetta neofita superficialità, accompagnata da arroganza -che non si sa dove possa essere poggiata- è possibile tanta sprovvedutezza?
Dichiarare tronfio (come è solito fare Calenda) un silenzio di Matteo Salvini, circa suddetta morte atroce e cruenta morte, è stato squalificante da un punto di vista politico, morale ed anche è soprattutto umano: vi è quindi da pensare, a seguito di ciò, quanto non sia proprio sincero sino in fondo 'er Calenda', perché il suo presunto -giammai desunto!- dolore, appare strumentale, anziché no!
D'altronde, il Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, la sua dichiarazione di ferma condanna, l'aveva rilasciata eccome, proprio nella stessa giornata, in cui è arrivata la triste, anzi drammatica notizia, utilizzando parole ferme, nette ed inequivocabili: "scomparsa sconcertante, su cui fare piena luce".
'A Carle', nun t'a` pija`: 'mpara a legge e ripiajte quarche chilo. Te farebbe sta` più sereno: a già, a parola sereno te ricorda Renzi e ma allora nun se po` crede che tutti nun so boni e solo tu er mejo'.
Infatti non così!
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