Vincenzo Speziali (UdC): "Dalla Roma Imperiale alla Russia di Putin, cioè, dal cavallo di Caligola a Dudu`"

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images Vincenzo Speziali (UdC): "Dalla Roma Imperiale alla Russia di Putin, cioè, dal cavallo di Caligola a Dudu`"
Vincenzo Speziali
  21 febbraio 2024 07:52

di VINCENZO SPEZIALI*

 
Sono una persona di notoria formazione ed osservanza 'atlantista' e si sa che ciò è così, coerentemente da sempre: tanto fu la DC, ma si badi bene, l' 'atlantismo' è multilateralismo, non ossequio ad una amministrazione americana di segno democratico, piuttosto che repubblicano.
 
Pochi sanno, infatti, che il nostro 'conservatore' Andreotti, era più legato ai 'progressisti liberal' del Partito Democratico USA, in luogo al (presunto, ma non vero) 'sinistrorso democristiano' Cossiga -autentico ed illuminato 'conservatore' (non è un caso che fosse il pupillo di Antonio Segni, conservatore per eccellenza)- dicevo, quindi, Cossiga, di converso, era in raccordo con i Repubblicani americani. Finita l'esperienza Democristiana, vi fu l'avvento di Berlusconi, il quale -per calcolo? Convenienza? Convinzione? 'Posizionamento'?- fu più in linea con i Repubblicani yankee e non con la di loro controparte, cioè i Democratici.
 
Difatti, Clinton, ma soprattutto Obama, al netto delle infelici battute circa la di costui "abbronzatura" -che Berlusconi, improvvidamente gli rifilo`- non lo amarono affatto e per nulla.
Non 'apprezzarono' il defunto Cavaliere, pure perché manifesto` un legame forte, anzi fortissimo, proprio con Putin, poiché fu il primo a 'sdoganarlo': tutti, ricorderanno, a seguito delle vittoriose elezioni del 'Silvio da Arcore', nell'anno 2008 (le ultime che vinse), la conferenza stampa in Sardegna, con 'Zar Wladimir', allorquando Berlusconi ad una domanda posta al suo ospite, da parte di una giornalista russa, prima che il leader del Cremlino rispondesse, il Cavaliere, fece la mossa e il verso del mitra (provocando sgomento tra gli astanti e i pianti della poveretta, che tanto 'oso`'); per non parlare poi delle risa e del gioco -e tanto di palla gommosa, lanciata- con il barboncino Dudu`, la cui 'dignità politica ci riporta al Cavallo di Caligola- che proprio Putin fece assieme a Berlusconi, nel 2014; senza obliare, le "dolcissime letterine" (purtroppo, non quelle televisive dalle sinuose fattezze fisiche, made in Mediaset), delle quali Berlusconi stesso, in piena cogenza bellica dell'Ucraina, ricordò di avere ricevuto dallo stesso Putin (facendo infuriare la Meloni, al tempo coevo intenta a formare il Governo) e persino le dichiarazioni, circa "le persone perbene" da mettere al posto del Presidente Zalensky.
 
Oggi, invece, colui che ha 'raccolto il testimone' del Cavaliere -poco ci manca che si faccia passare per figlio naturale e lo chiami papà (rischiando reazioni fisiche ed invereconde dai nerboruti Piersilvio e Luigi, discendenti maschi naturali, ed anche borsettate, della triplice prole femminile, cioè Marina -in primis!- con Eleonora e Barbara, al seguito), sottolineo, adesso, Antonio Tajani -amabilmente poliglotta, stop - omette e rimuove, in luogo a concionomenti e stigmatizzazioni (giuste, per me, ma poco credibili, da parte sua, visto il passato or ora ricordato).
E fa ciò, avverso Salvini, manco fosse il buon Antonio Tajani da Fiuggi, non un diuretico, semmai 'Catone il Censore', per di piu`nei confronti di un suo collega parigrado, quale Vicepremier e leader di Partito (ma Salvini, ha più parlamentari!).
Antonio caro, nossignore: Matteo Salvini, rapporti diretti con Putin, non li ha mai avuti, nel modo più assoluto, contrariamente a qualcun altro, ragione per la quale, evitiamo scempiaggini e mistificazioni (tipiche dell' 'effetto abbaglio'), poiché, diversamente da chi so io e sai tu (come lo sanno tutti!), la Lega, sarà, solamente incappata in probabili (ed improvvidi o ingordi?) 'brasseur d'affaires' (faccendieri in francese), che trattavano con la stessa categoria di oligarchi, con cui prima di loro, altri hanno fatto e dopo di loro altri continueranno a fare, nel mentre ci troviamo qualcuno che ha le stesse cifre iniziali in capo alla sigla della provincia di Vibo Valentia (VV), il quale è ben addentellato, persino oggi e lo si sa perfettamente (sarà afferibile a Foza Italia?).
 
Patti chiari, non è una mia ricostruzione (benché la condivido), ma di Maurizio Belpietro, direttore non de 'La Verità', bensì 'ad adiuvandum', financo del settimanale 'mondadorialberluscomiano' Panorama, per di più illustrato, nella puntata di 'Prima di Domani', condotta da Bianca Berlinguer (figlia di uno che di Russia se ne intendeva e la frequentava), andata in onda ieri sera (20 Febbraio), sull'emittente dell'altrettanta e sempre berlusconiana Rete 4. Un' ultima osservazione in chiosa coerente in riferimento alla riflessione: siccome sono calabrese, provengo dalla stessa terra dove 2500 anni orsono circa, operò un certun di nome Pitagora, notoriamente, professionalmente e credibilmente, aduso ai numeri (non li dava però al gioco de 'Il Superenalotto', oppure come fanno i pazzi), quindi avrei piacere, tanto, ma tanto piacere, nel veder certificare -a norma di legge- i sondaggi che danno una favolosa rimonta di Forza Italia.
 
Essi però, per essere tenuti in considerazione, devono venire pubblicati -parimenti a quanto si sa- dal portale della Presidenza del Consiglio, gestito dal suo Dipartimento Editoria, altrimenti pure il sottoscritto può smerciare ottone per oro, ma ciò è velinisno, giammai autenticità.
 
*Responsabile Regionale Calabria e membro della Direzione Nazionale dell'UdC
componente del Bureau Politique dell'Internazionale Democristiana.

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