Vincenzo Speziali (UdC): "La Meloni ascoltasse la 'democristianita`'!
12 settembre 2023 16:34
di VINCENZO SPEZIALI
In un Paese normale, civile, avanzato e democratico (ciò inteso in senso liberale non da sinistrume stalinista e comunistoide) nel redigere le Costituzioni o riformare le medesime, non è -e mai potrà o dovrà essere il contrario- un 'affare' di parte, oppure di maggioranza, in quanto si tratta dell'atto fondamentale, il quale determina la convivenza civile (stabilendo, quindi, le 'regole di ingaggio e di gioco'!), facendo si che uno Stato sia e diventi, persino e soprattutto Nazione.
Ordunque, sistematici 'colpi di mano' e (pre)annunci a mezzo stampa, di voler procedere 'anche in autosufficienza' e senza apporto, condivisone discussione e mediazione con le opposizioni, sa di aberrante abominio, sul quale non intendo tacere, né tacerò.
Difatti, al di là di un mio giusto, corretto e coerente, ma, soprattutto naturale, 'sentimentalismo' nei confronti della 'Carta' -la quale con orgoglio ribadisco, come anche mio nonno ne fu tra i 'padri', assieme ai suoi colleghi ed amici democristiani...ma persino in raccordo con esponenti degli altri Partiti politici (e quelli di tal epoca, lo erano veramente!)- dicevo ribadendo quanto io sia legato alla nostra Costituzione ('La più bella del mondo), già di per sé avverto idiosincrasia a riformarla, pure perché non ve n'è bisogno alcuno e quanto di già compiuto, scelleratamente, su input 'pentastallato' (come la riduzione della platea parlamentare), ha avuto quale unico effetto positivo, solamente quello di aver reso ancora più difficile -perciò per molti di suddetti ('impostori'?) dediti a populismo, manettarismo e politicume, il loro detestabile o 'nefestabile' rientro, alla Camera e al Senato.
Su tal desecrabili costoro -politicantemente parlando- abbondano gli esempi e si potrebbero fare nomi e cognomi (tanto nessuno li conosce e men che mai se li ricorda... fortunatamente), epperò alla Presidente e Leader di Fratelli d'Italia, cioè Giorgia Meloni, darei uno spassionato consiglio, alfine di non farla sbagliare, ulteriormente, su questo tema come quello delle alleanze continentali, proprio in vista delle Elezioni Europee.
Mi spiego, richiamando alla memoria il defunto Antonio (Totò) Gava, il quale allorquando nel Gennaio del 1989 De Mita (e parlo di De Mita, non di Conte et similis!), decise di attuare 'un colpo di mano' circa la proposta delle riforme (che però era quella democristiana, da sottoporre a tutti gli altri Partiti politiici) e -sempre De Mita- volle financo 'violare' il 'pactum honoris interna corporis' alla DC, ovvero quello di non cumulare le cariche di Segretario Politico e Presidente del Consiglio dei Ministri.
Proprio a cagione di queste 'forzatute' -tipiche del carattere e della genialità di Ciriaco- Totò Gava se ne uscì con una delle sue celebri battute (tanto per notificargli l'alt e comunicare la decisione della sua 'correntona dorotea', a favore dell'elezione del mio Arnaldo Forlani, quale nuovo Leader della Democrazia Cristiana, cosa che infatti avvenne di lì ad un mese dopo) e cioè: "A guidare da soli e per molto, alla fine si rischia di andare a sbattere".
Ecco, al netto della nostra riconosciuta e subliminale se non superiorità politica manifesta, quantomeno eccelsa praticità della materia medesima, la si smettesse con queste 'intemerate barricadere', riconoscendo a chi ne sa di più o a chi suggerisce buon senso, se non altro il rispetto dell'ascolto (e poi, ovviamente, il conseguente atteggiamento di seguire quanto si spiega), poiché persino sul 'fronte straniero', non vedo -e lo so perfettamente, perché, membro del Bureau Politique dell'Internazionale Democristiana e il suo Presidente, notoriamente, è nel 'status affectivis'- dicevo non scruto favorevoli convergenze (contrariamente a quanto qualcuno pensava, con molta superficiale facilità) un accordo tra il PPE (sezione continentale dell'Internazionale DC) e i Conservatori Europei, di cui è proprio l'On Meloni la Presidente di questo Gruppo un seno alla UE.
Difatti, la cosiddetta -ma sempiterna (seppur talvolta, più spesso o meno soventemente non praticata o doverosamente osservata!)- e in ogni modo definita 'Grazia di Stato', dovrebbe indurre gli Statisti (anche i presunti tali) a non polemizzare propagandisticamente con i Commissari Europei, soprattutto se si guidano Governi nazionali con difficoltà cogenti e si rappresentano Paesi, con cui la stessa Commissione ha dei finanziamenti da sbloccare e vi sono vertenze tipo ITA e il MES (ancora da approvare e con le condizioni che si cerca di trattare, nonostante l'Italia sia la buon ultima), poiché ciò farebbe solo male a noi, mentre ci isoliamo sempre più da Francia e Spagna, le quali sullo stesso Meccanismo Europeo di Stabilità stanno mediando le migliori condizioni, che per noi sarebbero salvifiche.
Ecco, quindi, quanto sarebbe d'uopo e soprattutto necessario, avere un contegno di 'democristianita`', essendoci di mezzo non tanto e non solo la sorte del Governo -e si badi bene, qualora la formazione della Presidente del Consiglio non riuscisse ad entrare nell'alleanza che reggerà la nuova Commissione Europea, la vedo dura ma dura assai, la sua stessa permanenza alla guida dell'Esecutivo italiano- ma soprattutto c'è in ballo la tenuta del nostro stesso Paese, con annessi e connessi.
Quest'ultimo aspetto, rimane comunque, quello più importante, poiché come diceva Franco Califano (notissimo, soprattutto alla Garbatella di Roma)..."tutto il resto è noia".