Vincenzo Speziali (UdC): "La scomparsa del Prof.Franco Romeo è un dolore personale e una perdita scientifica e valoriale"

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images Vincenzo Speziali (UdC): "La scomparsa del Prof.Franco Romeo è un dolore personale e una perdita scientifica e valoriale"
Il cardiologo Franco Romeo
  12 gennaio 2024 22:22

di VINCENZO SPEZIALI 

"È morto! Ci lascia questo 'gigante' della medicina, ma soprattutto, un esempio di medico intriso di umanità e lodevole -non sempre riscontrabile- disponibilta`, verso pazienti e familiari.

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A lui devo tanto, cioe` la sopravvivenza di mio padre, ovvero la persona a me piu` cara con mamma e moglie -poiche ` loro sono gli affetti della mia vita, mentre i miei figli sono la mia di vita...quindi esiste una differenza non da poco- percio` il Prof. Franco Romeo -calabrese di Fiumara di Muro, insomma reggino come me- aveva e continuera` ad avere un 'posto speciale' nel mio cuore. 

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La sua opera rimarra` scolpita quale fulgido esempio di mirabolante e proficuo successo nel campo sanitario e segnatamente nella branca cardiocoronarica, senza dimenticare il suo impegno formativo e accademico, profuso nella aule universitarie, specialmente in quel di Tor Vergata a Roma, che lo vide tra i suoi illustri fondatori sotto l'imput dall'altrettanto 'grande' Prof. Enrico Garaci.

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Ci lascia, eppero` rimane nei nostri cuori, ovvero nel ricordo che avremo di lui e della sua ineguagliabile, costante, garbata, naturale, autentica e genuina, affabilita`, innamorato come era, del mondo e della vita. 

Solo per ciò, sulla base di suddetto amore, ha potuto dare il meglio di sé -e con salvifico beneficio dei suoi pazienti- attraverso la professionalità che lo ha contraddistinto, non dismettendo mai la sua impostazione personale, ovvero il combinato di medico con il camice cucito nell'anima e quello di uomo sensible.

Ci lascia quindi, pur restando presente e comunque sempre vivo nella nostra vita, in special modo quando avremo modo di vedere chi lui ha curato e salvato, cioe` i nostri affetti ai quali ha ridonato l'esistenza, anzi, permesso, in un certo qual modo, di rinascere.

Non è poco, semmai, il tutto nell'infinito, cioè l'infinito indefinibile, che per chiunque, credenti o no, si definisce vita".

 

 

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