C'è fermento nell'Udc catanzarese. L'investitura a commissario cittadino di Vincenzo Speziali, decisa dal segretario nazionale Lorenzo Cesa, ha preso in contropiede il commissario provinciale Giovanni Merante, che è stato uno dei primissimi sostenitori (nelle fila del centrodestra) di Valerio Donato come candidato a sindaco di Catanzaro. Una decisione che, alle latitudini dell'Udc, adesso è rimessa in discussione. Abbiamo intervistato Vincenzo Speziali.
Speziali, come sono i suoi rapporti con Giovanni Merante? Lei è il componente della Direzione Nazionale dell'Udc con delega ai mondi di comune ispirazione ed in più Commissario Cittadino a Catanzaro, lui invece il Segretario Provinciale. Sembra quasi una sorta di commissariamento soft da parte sua. È vero o no? "Innanzitutto i rapporti sono buoni o almeno io non ho evidenza contraria. Poi, il sottoscritto fa politica, quindi non mi occupo di retropensieri, ove mai ci fossero...chiaramente non i pensieri, bensì i retropensieri, tanto per non vorrei essere frainteso.
È normale che qualcuno creda o voglia pensare che il sottoscritto abbia invaso campo altrui, però così non è: il diavolo fa vedere i dettagli e di dettagli ci si impicca! Sono soltanto intervenuto, di concerto con i vertici nazionali -di cui faccio parte, da anni, autorevolmente e notoriamente- poiché vi erano i mondi di comune ispirazione a richiederlo, visto che tra l'altro non avevano interlocuzione con Merante. Con questi mondi e le nuove figure, assieme a me e da me coordinati incessante, abbiamo stilato la lista consegnata a Cesa (e da Cedolia presa in visione), la quale rappresenta l'impalcatura per le Comunali di Catanzaro e Soverato, perché anche nella cittadina jonica si vota. A Roma ci si è accorti come il buon Giovanni Merante, ritardava su questi aspetti non particolarmente secondari: purtroppo era solo, non so se per scelta, per tattica o per altro, però sempre solo era, ed infatti nomi non arrivavano, benché richiesti, mentre io li ho forniti tutti, subito e 'bollinati' (in modo inequivocabile e con le conferme che ha avuto l'On.le Cesa e il Vicecommissario Regionale Cedolia). Se qualcun altro facesse la stessa cosa, con relativa dimostrazione che i propri elenchi sono altrettanto 'veri', politicamente parlando bene, potremmo verificare un'integrazione, altrimenti sono solo parole e le parole se le porta il vento. Dico ciò in quanto ascolto autentiche leggende metropolitane, come quelle che persino 'Gianni e Pinotto' -intendiamoci sono non persone reali, bensì per eufemizzare... poi ognuno si faccia l'idea che vuole- abbiamo una lista forte, fortissima e magari si potrebbero ritrovare con le fantasie da uffici polverosi o a scambiare bar per segreterie politiche".
È sicuro di non riferirsi a qualcuno, in particolare? "Certo! Per caso conosce qualcuno che possa configurarsi in tale descrizione allegorica? Non sa che a me piacciono, anche, i paradossi? Poi, se una persona dovesse sentirsi offesa avrebbe la coda o -che ne so?- i baffi di paglia".
Il prof. Valerio Donato, non sembra che incontri una strada spianata con lei, in merito alla candidatura a Sindaco. È così o no? "Il Prof. Donato, da me sempre sentito ed incontrato, sa bene -pure a fronte di evidenze inequivocabili che conservo- come io lo abbia costantemente non solo sollecitato, bensì invocato, a fronte di una sua maggiore attenzione alla caratterizzazione culturalpolitica di un'area che dovrebbe accettarlo quale candidato, benché lui sostenga ancora oggi di essere di un campo alternativo. C'è più di qualcosa che non può essere accettato, non solo per dignità ma anche per rispetto agli elettori. È mai possibile che non esista nessuno nel centrodestra e del centrodestra, capace di rappresentare credibilmente e autorevolmente l'intero schieramento, il quale è la nostra attuale, naturale, locale, regionale e nazionale alleanza? Suvvia, non offendiamo nessuno, per carità di patria (e sono io a dover difenderla la patria, in luogo di qualche partito patriottico, che non ha votato Mattarella ma che voterebbe un esponente della sinistra)".
Però... "però cosa? Io devo -e certamente lo farà pure Merante, altrimenti sarebbe non solo trasformismo, ma insubordinazione politica- difendere in tutti i sensi, un'alleanza in cui credo, ma che non può essere insolentita, altrimenti gli elettori, i nostri elettori, come si ritrovano in noi e che diciamo loro? Scusate, siamo inetti e non abbiano cultura e visione, forza morale e determinazione per rappresentare voi tutti. No, non ci sto. Con che coraggio si stilerebbe un programma per la città capoluogo di regione, non partendo dal nostro comune denominatore, ovvero dal sentirci e dall'essere noi stessi?"
Lei quindi dice no a Donato, già da ora? "A parte il fatto che nulla è deciso, in quanto come tutti sanno esistono tavoli romani, ancora in corso. In più, il Prof. Donato doveva incontrarsi domani (domenica 10 Aprile) con me e oggi -sempre a fronte di evidenza- mi ha fatto sapere che non è possibile. Capisco lui, ma lui capisca me. Io andrò a Roma, al netto delle cose e della conoscenza di ciascuno -in quanto la mia è una vita pubblica, quindi di continuo dialogo con i giornali- e a Roma avrò delle riunioni già fissate a partire da lunedì sera, laddove spero che si possa fare un passo in avanti a favore di una soluzione per la città e per la definizione del candidato sindaco, poiché qui parliamo di un test nazionale e, aggiungo, per fortuna. Potremmo pure dare una 'scossa' propositiva a favore di una personalità di alto profilo e riconoscibilmente moderato, per di più da parte anche di altri, chiaramente sempre del nostro schieramento. Nulla si può escludere, poiché il dialogo non l'ho mai fatto mancare, però se una persona non lo vuole, io la linea politica non me la faccio dettare, semmai la detto: in questa materia, rispetto ad altri -non a tutti, ma paragonabilmente a pochi in circolazione- non sono né allievo e nemmeno docente, bensì Magnifico Rettore!"
Sta preparando un altro colpo ad effetto? "Pardon?"
Sembra che se ne stia per uscire con una 'sparigliata'? "Io non spariglio, faccio e sono la politica, punto. Tra l'altro e lo diceva Moro già nel 1944, la politica è dinamismo, infatti parliamo della persona che tra le altre cose -e ne ha fatte tante e tutte bene- ha ideato il doroteismo, per di più incarnandolo.
Ecco, io appartengo a questa storia, quindi gradirei che chi chiede il mio voto (e quello della mia comunità) o propone se stesso per rappresentarmi, mettesse la sua persona in tale lunghezza d'onda, altrimenti chi si definisce come me e abdica, non facesse come un noto parlamentare di altri tempi e di altra epoca, il quale per statura ricorda Renato Rachel, ma non fa ridere come lui quando parodiava il corazziere". (g.r.)
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