di VINCENZO SPEZIALI
"Ma chi te lo fa fare?", mi chiede una cara amica parlamentare, ed io rispondo: " La coerenza del mio carattere, la passione per la politica e il senso di responsabilità!".
Ecco, è in questo dialogo -breve, brevissimo- che si racchiude il tutto per una parte, sineddoche di una visione 'paravento' (per non definirla in altro modo, ma altrettanto, certamente, più calzante).
Come ho avuto modo di dire, personalmente, al Prof. Donato, il cuore del problema impatta in molteplici aspetti, fermo restando l'assoluto pregio professionale della persona -...ma la politica è un'altra cosa!- al pari dell'appartenenza quale elemento essenziale, ancorché qualcuno tenti l'occultamento, sotto le comode (o mentite?) spoglie della proposta civica!
In più sussistono, financo, ulteriori spunti cognitivi e riflessivi, non secondari, sia di carattere culturale, sia tecnico.
Intendiamoci bene, anche quest'ultimo ha un suo perché e lo spiegherò a breve!
Per prima cosa, confermo quanto possano essere una ricchezza, oltre che un valore aggiunto, gli apporti dei 'civici consiglieri' (da uno sturziano come me poi...), i quali però, non hanno tessera di Partito, né alcuna adesione a nessuno di essi, epperò vogliono condizionarne linee politiche, scelte e strategie, pressando (si badi che non utilizzo altro termine) i locali esponenti (pure con incarichi istituzionali), alfine di 'ricondurli' alle loro volontà, chiaramente lecite.
Ciò, però, spesso procura palesi distonie o indotte anonimie (traduzione: assenze fortuite o volute dei nomi), quindi, persino apparenti insolenze nei confronti di un popolo, da sempre moderato e attestato per appartenenza a quest'area.
Essa, a sua volta si ritrova orfana e smarrita, per non dire ridimensionata -dal punto di vista della normale 'legittimazione esistenziale' (e di già i media locali e nazionali rimbombano, incalzano ed accusano)- oppure, sempre quest'area, viene insultata nell'intelligenza, proprio a seguito di una proposta concretamente inutile: sostenere che il 90% dei candidati al Consiglio Comunale dovranno essere nuovi, espropria i Partiti dal loro naturale ruolo di selezione, ed in più non risolve nulla, in quanto un conteggio serio ci induce ad evidenziare come gli uscenti -al potenziale seguito del Prof. Donato- sono quindi già candidati, 'in obsequio calculi'.
Politicamente oltre ad essere un boomerang -a fronte della probabile boutade- si rischia l'effetto abbaglio (come insegnano i manuali di intelligence, anche se in questo caso, tranne qualcuno, nessuno è esperto della pratica): non smerciamo ciò come la rivoluzione copernicana perché potremmo essere innanzi alla teoria tolemaica, poiché se si fosse voluto sostenere un boatico pronunciamento, il 'nuntiare nobis' (annunciare a noi) avrebbe dovuto essere, semmai, quello di ricandidare il 10% degli attuali!
Nessuno, quindi, mi induca ad invitare chicchessia, a fare un giro dalle parti del luogo descritto in una celebre canzone di Albero Sordi -noto democristiano di rito andreottiano- ovvero, "Te c'hanno mai mannato quer paese?...er Primo Cittadino e’ amico mio tu dije che te c’ho mannato io"!
Ora, ironia a parte, se il Prof. Donato -a cui ho sempre indirizzato stima e con il quale mi sono tenuto in contatto- accetta di 'sciogliere' le riserve culturali, i problemi diminuirebbero, però -patti chiari- non si può pretendere di definirsi 'civici' e allo stesso tempo di sinistra, per proporsi ed avere i voti di uno schieramento che non si sposa convintamente, senza infingimenti e scevri da tentennamenti di sorta.
È come trovarsi di fronte ad una Sinistra che pretende i voti della Destra e di converso di una Destra che si cala -non le braghe- bensì il capo e per di più ossequiosamente, proprio perché -nella mente di qualcuno- cotanta attenzione (finto tatticistica), suscita una forma di lusinga e quindi, finisce con l'ammettere l'inammissibile, ovvero certificare una 'inferiorita`' né reale, né meritata.
Ciò non lo si può accettare, pure in virtù che come democristiano, non mi sento al di sotto di nessuno -non pecco di arroganza che è stigmatizzabile in un credente credibile e sincero quale sono- però è assurdo abdicare ad una rappresentanza, ad una proposta e ad una vittoria, senza dare persino un giusto riconoscimento al 'popolo' dei moderati.
A loro volta -cioe` quest'ultimi- si sentono declassati, anzi, marchiati alla stregua dei 'figli di un Dio minore'.
No, non funziona così!
Tra l'altro, qualcuno dovrà poi spiegare come i candidati del centrodestra, nei collegi maggioritari del prossimo anno, potranno essere votati dagli esponenti tutti, di questa alleanza catanzarese da 'fantastica suggestione' -che rischia di divenire un imbarcadero- e quali tra loro potranno essere riconosciuti di reale appartenenza per gli elettori dello schieramento nazionale, composto dai democristiani, fino alla Meloni, passando per Forza Italia, Salvini e Sgarbi.
Con siffatta, probabile ed indefinita area che si presenterebbe alle comunali di Catanzaro -nel caso in cui non la si configurasse e non la si contraddistinguesse in modo ufficiale, programmatico e identitario- si correrrebbe, concretamente e realisticamente, il rischio di perdere il Capoluogo della Calabria.
Di già la cosa è accaduta -dopo quattordici giorni dalla vittoria regionale- a Cosenza e nel 2020 -successivamente all'elezione della compianta Jole Santelli- sia a Crotone che a Reggio, dove, nell'esempio di specie, bisogna dare atto che il mio amico On. Francesco Cannizzaro ha fatto di tutto (riuscendoci) per tenere unito un coerente e riconoscibile centrodestra.
A tal proposito, sorgerebbe spontaneo il dubbio di come qualcuno -seppur a sua insaputa, previo calcolo errato, in virtù di una non dimestichezza con la real politik e con la politica in generale- non si renda conto di come ciò potrebbe nuocere all'ottimo lavoro e al magistrale impegno del Presidente Roberto Occhiuto: sia ben chiaro, il fatto è un lecito timore, che inquadro nella buonafede e non incedo oltre!
In più -e qui ritorno all'aspetto tecnico- chi si 'intesta' l'aspirante Sindaco Donato?
E già, se nessuno se ne fosse ancora accorto, in virtù di un profilo 'proceduralnormativo', il candidato alla guida di un Comune, deve essere direttamente collegato ad una lista a suo sostegno, poiché ove mai si perdesse -eventualità prevista in democrazia, poiché non siamo nella Cina comunista o nell'Unione Sovietica (nessun riferimento ad origini giustamente rinnegate)- a carico di chi dovrà essere sottratto il seggio di minoranza?
Soggiunge perciò -alfine di chiarire e delineare il tutto- l'opportuna riconduzione ad un tavolo nazionale, poiché Catanzaro è un test in tal senso e quindi risulta d'uopo un vecchio adagio: "a Roma, a Roma!".
Bene, mi auguro, come le riflessioni esposte abbiamo una logica prosecuzione, pure confidando non solo nella razionalità disinteressata o in una visione politica, bensì nell'esperienza di chi ne sa di più, rispetto ad amabili (e apparenti) incauti.
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