di EUGENIO PERRONE
Non ho visto Sanremo ma mi è capitato di imbattermi, attraverso i social, in quella patetica rappresentazione dei ragazzi di Mare fuori. Un banale quadro demagogico sul drammatico ed irrisolto tema della violenza sulle donne, strumentalizzato dagli autori solo per dare enfasi alla serata. Una mediocre recita, senza anima, rispetto ad un delicato argomento che esige rispetto e più efficaci contenuti in materia di antiviolenza. Ridurre la violenza sulle donne alla mancanza di voler lasciare l' altro libero, senza indagare e comprendere le ragioni sottese a tali condotte, rende inutile la sollecitazione.
Troppo spesso si dimentica che la genesi della violenza risiede proprio nelle famiglie di origine, in quei circuiti di bimbi viziati, abituati a ricevere ogni cosa con estrema facilità, spesso oggetto di sublimazione dei genitori sulle loro vite, erroneamente immaginando che bisogna assecondare i figli in tutto e per tutto per consegnare loro una vita migliore di quella vissutaxda loro stessi, o peggio, una rivalsa per esaltare la vanità di essere migliori degli altri. E cosi non si oppone mai un rifiuto alle loro istanze. Ma così non funziona nella natura umana. Anzi si complica ogni cosa. Perché ogni uomo ha il dovere di comprendere, con robusta certezza, che nella vita esistono vittorie e sconfitte, approvazioni e negazioni e che, entrambe, costituiscono due facce di quella stessa medaglia che è la vita. Sanremo, che ha un grande seguito, forse poteva affrontare meglio un tema così spinoso, magari riflettendo sull'educazione somministrata in seno alle famiglie, dove, ogni tanto, un ragionevole rifiuto ai figli si risolve nel più alto esempio costruttivo che si possa insegnare.
E per lanciare un messaggio costruttivo bastava meno tempo di quello retoricamente sprecato. Non esigeva grandi approfondimenti. Perciò il mero rimprovero a chi uccide o abbia intenzione di farlo, così come è avvenuto a Sanremo, non aiuta e non risolve nulla, perché altri seguiranno ad uccidere o maltrattare, a cagione di una personalità diseducata a ricevere rifiuti, condizione che conduce a reazioni esplosive . Perciò mi irrita il teatrino a caccia di applausi. La società esige ben altro, rispetto ad un dramma che ci accompagnerà, purtroppo, per lungo tempo. E per tante generazioni future.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736