Violenza di genere, Spadanuda: "La battered husband syndrome, quando la vittima è lui"

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Ingegnere Giancarlo Spadanuda
  05 maggio 2025 15:12

di GIANCARLO SPADANUDA

Con il termine di cui al titolo già nel 1978 la scienziata STEINMETZ intendeva quella fenomenologia violenta che vede l’uomo oggetto di vessazioni di diversa natura,siano esse psicologiche,economiche, o fisiche da parte di una donna solitamente la compagna,contrariamente al più conosciuto fenomeno della “BATTERED WOMEN SYNDROME”(sindrome della donne battute);nel caso in esame,dunque è la donna ad essere autrice delle violenze .

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Non se ne può proprio più:convegni,congressi,seminari,riunioni,associazioni,finanziamenti (anche statali),leggi ad hoc(recentemente è stata approvata legge che prevede anni di carcere maggiori per l’uomo violento nei confronti di una donna,ma non il contrario),radio,TV:sono tutti contro la violenza sulle donne,non una parola sulla violenza contraria. E’ un caso tipico di isteria collettiva sul “femminicidio”.E sul “maschicidio” da parte di una donna? Non una parola. Perchè è un tabu,oppure perché è poco conveniente parlarne?

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Uno studio della Cattedra di Criminologia Clinica dell’Università di Milano ha approfondito la questione aprendo centri di ascolto e di terapia,in grado di offrire assistenza psicologica gratuita verso alcuni “mariti abusati”,dopo aver raccolto denunce di uomini violentemente abusati dalle donne. All’estero sono molto diffusi i centri antiviolenza :negli USA è attiva da anni la DAHM( linea telefonica per gli uomini contro gli abusi domestici) che fornisce aiuti legali e servizi sociali;in più sono stati attivati anche programmi per il trattamento delle donne autrici di abuso. Ma.udite ,udite,a Chiaravalle (Catanzaro) giorni fa hanno aperto un centro per uomini maltrattanti,e per le donne maltrattanti NO? Perché?

In Scozia l’organizzazione AMIS (Abused Men in Scotland),con sede nella capitale Edinburg,fornisce gratuitamente,assistenza a uomini che hanno subito abusi domestici emozionali,psicologici,sessuali,economici (mi dai subito tutto il tuo stipendio che gestirò io donna,personalmente).In NUOVA ZELANDA-è operante l’organizzazione no-profit MSSAT (MALE SURVEYORS of SEXSUAL ABUSE TRUST),che gestisce, in particolare,situazioni di abusi sessuali commessi da donne in danno di uomini(quanti ce ne sono!). Addirittura la Encyclopedia of Domestic Violence (Editore NICKY NY) riporta statistiche in USA nelle quali la percentuale di violenza femminile nei confronti degli uomini è ben superiore a quella contraria.

Sono stato tra i fondatori ,e delegato per la Calabria, dell’ISP (Istituto Studi sulla Paternità) il quale ha lo scopo di promuovere lo studio della paternità con particolare riguardo agli aspetti psicologico,pedagogico,sociale,biologico,giuridico “delle relazioni padre-figlio/a”. Personalmente si sono a me rivolti alcuni padri che lamentavano,fra l’altro,situazioni di violenza da parte delle proprie partner femminili,in ciò coincidendo parzialmente con le drammatiche testimonianze riportate dalla suddetta Cattedra di Criminologia:a farne le spese,oltre gli sputi, sono gli oggetti della cucina:lancio contro i partner maschili di cucchiai,forchette,coltelli,sedie,pentole e quant’altro,salvo poi ricorrere agli ospedali per nasi rotti,occhi gonfi,lividi nel corpo,depressione,istinti suicidari.

La nostra società impone correttamente, che l’uomo “non deve picchiare una donna nemmeno con un fiore”;l’uomo è pertanto restio (non sempre ,ovviamente) a difendersi,anzi subisce,a volte, le aggressioni del partner femminile il quale “ne approfitta”.

 

Certa stupida propaganda di vecchio femminismo propone,anzi favorisce,capziosamente e secondo le situazioni contingenti e più favorevoli contro il partner maschile, la misoginia (per avere l’affidamento dei figli,per richiesta di alti risarcimenti economici,per chiedere la condanna giudiziale e morale dei partner maschili): c’è chi non cade nel tranello. Il mondo è un libro del quale ogni passo ci apre una pagina…

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