“Violenza di genere. Un bilancio in rosso”: A Catanzaro una riflessione corale sul tema

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images “Violenza di genere. Un bilancio in rosso”: A Catanzaro una riflessione corale sul tema
Da sinistra: Antonio Miriello, Graziella Viscomi, Francesco Mancuso, Luciana Loprete, Francesca Sorrento, Valerio Murgano

  24 novembre 2025 20:54

di IACOPO PARISI

Un pomeriggio intenso, di numeri, testimonianze e responsabilità condivise, quello andato in scena nella Sala Concerti di Palazzo de Nobili a Catanzaro per il convegno “Violenza di genere. Un bilancio in rosso”. L’incontro è stato promosso dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Catanzaro, insieme all’U.I.C.I. sezione di Catanzaro, all’associazione Controvento APS e al Lions Club “Rupe Ventosa”. A coordinarlo, da sempre attenta e puntuale su queste tematiche, la presidente Luciana Loprete, figura centrale sia nella Commissione comunale che nell’UICI cittadina.

2f75bc8a-4802-4fcb-8b99-046985d42007_img_5887.webp

I saluti istituzionali hanno composto una trama coerente, orientata soprattutto alla necessità di intervenire prima che la violenza esploda. Il questore Giuseppe Linares ha ricordato quanto sia cruciale riconoscere subito i segnali: "Dobbiamo accorgerci del ciclo della violenza al primo schiaffo, alla prima pedata sulla porta, alla prima pietra sulla finestra, al primo strattonamento. Sono questi gli atti che preludono agli atti persecutori". Una visione condivisa anche dal prefetto Castrese De Rosa, che ha ribadito l’importanza di strumenti tempestivi di tutela, e dal presidente del Consiglio comunale Gianmichele Bosco, che ha richiamato la necessità di una vera svolta culturale, “per superare un modello patriarcale che ancora invade la nostra società”.

27822bdc-8e54-4786-a54f-1f3c37d90a62_img_5899.webp

Alla dimensione istituzionale si sono aggiunti altri saluti significativi: il presidente del Lions Club Catanzaro “Rupe Ventosa” Antonio Calderazzo, Don Antonio Lupia in rappresentanza del Vescovo dell'arcidiocesi di Catanzaro-Squillace S.E. Claudio Maniago, la componente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Catanzaro e già assessore comunale alle pari opportunità Concetta Carrozza, la presidente dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro Vincenza Matacera, la presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Catanzaro Donatella Soluri e la consigliera di parità Elena Morano Cinque.

Accanto alle istituzioni, hanno portato la loro testimonianza le realtà che ogni giorno affrontano il fenomeno sul campo. Dai centri antiviolenza “Mondo Rosa” del Centro Calabrese di Solidarietà, “Aiuto Donna” di Fondazione Città Solidale, al centro antiviolenza “Attivamente Coinvolte”, fino alle associazioni "Attivamente Coinvolte" , "Astarte" e "La Farfalla", è emersa la voce di chi accoglie, sostiene e accompagna le donne nel momento più fragile del loro percorso.

d3a9aefe-325b-481b-8330-09a4e99acd68_img_5880.webp

Per delineare con chiarezza la portata del fenomeno, Francesco Mancuso, presidente dell’associazione Controvento APS e moderatore dell’incontro, ha richiamato alcuni numeri eloquenti: in Italia sono 6 milioni e 400mila le donne tra i 16 e i 75 anni che hanno subito almeno una forma di violenza fisica o sessuale, pari al 31,9% della popolazione femminile. Di queste, 1 milione e 720mila hanno subìto violenza da un ex partner. "La violenza di genere non coincide solo con i femminicidi dei quali sentiamo parlare ogni giorno", ha sottolineato Mancuso, "ma comprende molteplici fattispecie che spesso rimangono sommerse".

Il convegno ha poi spostato l’attenzione sul piano giuridico, con l’intervento del sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Graziella Viscomi, che ha offerto uno sguardo ravvicinato sulle dinamiche giudiziarie dei reati di genere, ripercorrendo l’evoluzione normativa – dai maltrattamenti agli atti persecutori, fino al revenge porn – evidenziando l’importanza dei “reati spia”, considerati indicatori precoci di violenza di genere che permettono alle forze dell’ordine di intervenire prima che la spirale diventi irreversibile. "Il codice rosso esiste per riconoscere l’urgenza e il rischio reale che queste donne affrontano", ha spiegato, soffermandosi anche sulla complessità dei reati abituali e sul peso delle ritrattazioni, che rendono indispensabile il lavoro parallelo dei centri antiviolenza.

f35fbaa9-0275-46c5-beb5-1ae3cb572b2c_img_5892.webp

Sul piano giuridico-penalistico è intervenuto anche Valerio Murgano, direttore della Fondazione Scuola Forense “Giuseppe Iannello” e componente nazionale della Giunta dell’Unione Camere Penali Italiane, che ha ribadito l’importanza di un approccio tecnico rigoroso, capace di rafforzare la tutela delle vittime e la qualità delle indagini, soprattutto nelle fasi più delicate dell’accertamento. A completare il quadro, l’analisi del criminologo Gianluca Miriello, che ha acceso i riflettori sulla violenza online e sulle forme più subdole di cyberstalking. "Esiste un sottofondo tecnologico della violenza che spesso non arriva nemmeno alla percezione della vittima", ha evidenziato, richiamando l’urgenza di interventi mirati e di maggiore consapevolezza sui rischi digitali.

Il convegno ha quindi ribadito un concetto chiave: per contrastare efficacemente la violenza di genere serve una rete stabile di collaborazione tra istituzioni, associazioni, enti e centri antiviolenza, capace di sostenere le vittime, prevenire le escalation e promuovere una cultura di protezione e rispetto.


Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy . Chiudendo questo banner, o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.