Violenza sessuale sulla nipotina, chiesto il processo per un trentottenne di Catanzaro

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Foto di archivio
  02 dicembre 2020 15:24

di STEFANIA PAPALEO

Avrebbe approfittato dell'assenza dei genitori per allungare le mani sulla nipote di neanche 14 anni. Abusi sessuali perpetrati più e più volte tra le mura domestiche, con palpeggiamenti sul seno e sulla vagina, senza alcun timore di essere scoperto. Invece, il comportamento strano della vittima non è passato inosservato alla mamma, che, al termine di una serie di tentativi, è riuscita a raccogliere il racconto di dolore della figlia, per poi andare a denunciare tutto in Questura. Da lì le indagini avviate immediatamente dalla polizia e la successiva richiesta di rinvio a giudizio, che approderà al vaglio del gup Giulio Gaetano De Gregorio il prossimo 12 dicembre.

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Sul banco degli imputati ci sarà un trentottenne di Catanzaro, attualmente residente fuori regione. Ad affiancarlo, l'avvocato Nunzio Raimondi, chiamato a demolire la ricostruzione accusatoria che vede il proprio assistito rispondere del reato di violenza sessuale su minore, ipotizzato contro di lui dal sostituto procuratore, Giuseppe Buzzelli. Gli episodi al centro della drammatica vicenda giudiziaria si sarebbero verificati tra dicembre 2018 e maggio 2019, ogni qual volta l'uomo, sorprendendo la nipotina da sola in casa, avrebbe sfogato i propri insani desideri sessuali infilandole le mani sotto la maglietta e nei pantaloni, costringendola a subire atti sessuali.

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Fin qui, dunque, l'accusa formulata dalla Procura e supportata dagli avvocati Antonello Talerico e Valerio Murgano, pronti a costituirsi parte civile nell'interesse della minore (oggi quattordicenne) e della madre, dopo averle affiancate nel momento di sporgere la querela, sulla base della quale la piccola è stata già sottoposta ad incidente probatorio in forma protetta.

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Sarà adesso il giudice dell'udienza preliminare a decidere se mandare o meno a processo l'imputato, dopo aver raccolto le versioni di tutte le parti in causa.

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