"Ecco i frutti dei violenti attacchi di questi giorni, da parte del solito "mainstream", di quel club di "illuminati" che non trova meglio da fare che riversare il loro vomito a getto, sulla Polizia di Stato. Violenze di piazza, assalti alle volanti, sputi “meritati”, come ha avuto modo di affermare, dall'aula di palazzo del Pegaso, in un momento di espressione istituzionale, la consigliera regionale del M5S Silvia Noferi. Noi chiediamo rispetto per le Forze dell’Ordine e non accettiamo che siano offese come ha fatto pubblicamente l’esponente pentastellata alla quale, evidenziamo, che sputare sulla nostra divisa significa sputare sullo Stato che lei stessa rappresenta!".
A scriverlo in una nota stampa è il Sindacato Nazionale degli Appartenenti alla Polizia intervenendo sui fatti di Pisa e Firenze.
"Frasi vergognose, per le quali dovrebbe solo indignarsi e, per il rispetto delle Istituzioni che ahinoi rappresenta, non di certo al meglio, farebbe bene a fare un passo indietro rassegnando le proprie irrevocabili dimissioni dall’incarico istituzionale ricoperto.
La frase levata contro i poliziotti, per questa Organizzazione Sindacale, è una frase vergognosa, gravemente lesiva dell'onorabilità dell’intera Polizia di Stato!
Noi pretendiamo e meritiamo rispetto per tutto l’impegno che nel quotidiano mettiamo in campo a favore dell’intero Paese, nonostante gli stipendi ed accessorie indecorosi che, questo stesso Stato, ci riconosce.
Al pari, consigliamo di seguire la stessa strada al governatore della regione Campania, che solo pochi giorni addietro ha dato dimostrazione di non essere rispettoso delle Istituzioni, di fronte a Palazzo Chigi, ove unitamente a decine di sindaci, ha cercato di oltrepassare il cordone di polizia provocando e cercando lo scontro con i poliziotti, affermando: “Ci dovete caricare, ci dovete uccidere” !
Non pago, De Luca è intervenuto a margine del suo intervento a un convegno ITS a Napoli, in cui, senza ritegno, ha affermato, parlando alla platea di studenti: “Le manganellate agli studenti registrate a Pisa è un fatto grave che ha occupato le prime pagine ma la settimana prima c’è stata una cosa più grave ancora, perché alla manifestazione di dieci giorni fa a Roma c’è stato il cordone di polizia a bloccare e buttare per aria 500 sindaci…. Siamo alla delinquenza politica e dobbiamo combattere, lo dico ai ragazzi”.
Evidenziamo che siamo al cospetto di soggetti istituzionali che incitano i più giovani alla violenza, instillando odio verso una Istituzione, la Polizia di Stato. Ricordiamo che l’art. 414 del codice penale recita: “Chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più reati è punito, per il solo fatto dell'istigazione…”.
Chissà se qualche Procura deciderà mai di aprire un fascicolo d’indagine per perseguire determinati comportamenti?!? Si, perché è molto più semplice aprire procedimenti contro poliziotti o militari, vedasi il caso del Generale Vannacci, indagato per istigazione all’odio razziale, piuttosto che verso rappresentanti politici… forse perché è sconveniente?!?
In questa società, connotata da realtà sovverse, registriamo che chiunque ha il diritto di dire e fare quello che gli pare senza particolari ripercussioni, a meno che non si tratti di un rappresentante delle forze dell’ordine e/o militare che, viceversa, viene doppiamente perseguito tramite il regolamento di disciplina interno, del proprio ente di appartenenza, dalla magistratura e dal mainstream.
Senza dimenticare che dovrà pagarsi di tasca propria le spese legali e potrà essere trasferito, demasionato ed addirittura sospeso; vedasi la sospesione di 11 mesi comminata al citato Generale.
Ci domandiamo se l’art. 21 della Costituzione valga anche per noi oppure sia il caso di aggiungere un comma perché, forse, non proprio tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
A questo punto, che scendano in piazza a gestire l’ordine pubblico tutti questi santoni, tuttologhi e politici… che indossino loro le nostre uniformi e che si prendano loro tutti gli sputi, insulti, minacce, freddo, pioggia, caldo, calci, pugni, bombe, sanpietrini, uova e quant’altro subiscono quotidianamente i nostri colleghi! Il tutto però, con il nostro stipendio, rinunciando al loro ed alle loro poltrone! E magari, perché no, con un bel numero identificativo sul casco, come chiede da tempo una parte della politica ed approva finanche, sulle pagine di Repubblica, chi si crede, forse, sommo rappresentante sindacale dei poliziotti, il quale oggi risponde alla domanda: “Non sarà arrivato il momento dei codici identificativi? Noi siamo favorevoli, per mettere tutti alla pari”. A questa compagine sindacale ricordiamo che, nel commentare un disegno di legge, nell’ottobre del 2019, lo stesso loro rappresentante si dichiarava apertamente contrario ad introdurre i numeri identificativi sui nostri caschi…viva la coerenza!
A Torino una nostra volante è stata assaltata da un folto gruppo di anarchici con l’intento di liberare un uomo che doveva essere accompagnato a un centro di rimpatrio per poi essere estradato; anarchici che successivamente hanno provocato disordini e danneggiamenti in giro per la città.
Per l’ennesima volta siano dinanzi alla caccia al poliziotto ma, per fortuna almeno in questo caso, abbiamo registrato il sostegno del nostro Capo dello Stato che, solo pochi giorno addietro, ha dichiarato: “l’autorevolezza delle forze dell’ordine non si misura sui manganelli”. Fa strano ricordare che quando si sparava con gli idranti sui portuali di Trieste, seduti ed inermi o si correva dietro ad isolati cittadini sulle spiagge nessuna dichiarazione sia pervenuta sull’autorevolezza delle forze dell’ordine, in quel caso era tutto ok?!?.
Per certo l’autorevolezza non si misura con le aggressioni subite dai nostri colleghi, da parte di delinquenti che hanno ormai fatto propria la certezza di totale impunità per le proprie condotte criminali, non si misura neppure con gli insulti e con le istigazioni alla violenza da parte di rappresentanti delle istituzioni, verso i quali, alcuna dichiarazione è pervenuta da parte del Capo dello Stato.
Apprezziamo le parole del Premier Meloni, anche se avremmo gradito nell’immediatezza questa sua dichiarazione: “Penso che sia molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra, è un gioco che può diventare molto pericoloso… non si può parlare delle forze dell'ordine solo quando qualcosa non funziona".
Per lo SNAP l’autorevolezza delle forze dell’ordine va ricercata nel quotidiano e sottopagato lavoro posto in campo con abnegazione, sacrificio e rischio personale.
Le Istituzioni si occupino, piuttosto, del nostro contratto di lavoro scaduto ormai dal dicembre 2021, degli straordinari eccedenti non retribuiti da oltre 20 mesi, di non porre limitazioni al lavoro straordinario, senza il quale, attualmente con l’organico attivo, l’intero apparato sicurezza rimarrebbe paralizzato e si occupino di introduzioni normative volte a tutelare realmente il lavoro delle forze dell’ordine con la previsione di adeguati aumenti salariali e non con i soliti pochi spiccoli a noi riservati.
Concludiamo gridando il nostro limite di sopportazione a tutto quello che da troppi anni stiamo subendo… adesso basta, davvero basta, la misura è colma!"
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