di GIANFRANCO TURINO*
La pandemia ha, parzialmente, risparmiato la Calabria e la sua inesistente e abulica sanità, permettendo al collettivo un lieve respiro di sollievo, comunque la nostra bistratta regione assiste oggi, impotente, all’esplosione di altra tipologia “virus” quella dei vitalizi a suo tempo eliminati e fatti uscire dalla porta, ma rientrati oggi dalla finestra; un’emergenza atavica e indefinita, forse meno grave,ma vergognosa e truffaldina nel contagio trattandosi della solita stucchevole politica, degli schieramenti dei vari colori, i quali col passare degli anni e delle amministrazioni sono divenuti solo una creazione di forzieri per i loro interessi personali.
Personaggi senza dignità e rispetto, esclusivamente protesi a soddisfare le manie di se stessi e non dell’elettorato.
Per effetto esplosione Covid-19 la regione è stata praticamente senza governo, le elezioni regionali si sono concluse all’inizio dell’allarme morbo, sono passati mesi prima di vedere una seduta di consiglio,in tutto questo tempo di assenza i vari consiglieri eletti hanno percepito il bonifico dello stipendio arrivato regolarmente senza fare praticamente nulla, non si sono guardati attorno, per vedere i volti di chi stava soffrendo, hanno solo pensato ad intascare e tirare dritto.
La loro coscienza, se mai ne hanno una, cosa che non crediamo, è rimasta in silenzio, mentre decine di famiglie non hanno entrate con cui pensare al domani, ridotti quasi alla fame, altri aspettano il miraggio della cassa integrazione, mentre molte attività non sanno se potranno esistere e resistere per cercare ,nella prossima stagione, un po’ di luce.
Il partito “dei nulla facenti” ha stabilito che un consigliere, anche con un solo giorno di legislatura, ha diritto al vitalizio per tutta la vita... centinaia di migliaia di euro! In poche parole, se un consigliere fa un solo giorno di "lavoro" (per modi dire) poi decade perché ha noie giudiziarie, oppure perché un altro ha vinto un ricorso e subentra al suo posto, percepisce egualmente il vitalizio... È uno schiaffo alla miseria delle tante famiglie che tra mille difficoltà tirano a campare onestamente.
Così mentre migliaia di calabresi sono, o saranno tra pochi mesi, praticamente alla fame, degli ignavi non trovano di meglio da fare che approvare all’unanimità e in una manciata di minuti l’ennesima legge della vergogna.
Come Calabria Sociale, in questo maledetto e dannato momento di crisi, abbiamo chiesto, più volte, a tutta la politica regionale di ridursi il compenso del 50% per destinarlo a coloro che sono in difficoltà di vita e di sostentamento.
Nessuna risposta, questi personaggi hanno fatto orecchie da mercante, per i quali esprimiamo il nostro più assoluto sentimento di repulsione e di pesante censura.
*Presidente di Calabria Sociale
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