Vito Barresi scrive a Occhiuto: “Abbi il coraggio di lasciare”

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  19 giugno 2025 07:27

 
Di VITO BARRES

Egregio Presidente Roberto Occhiuto,
come tu sai bene la carica istituzionale che ricopri non è una tua proprietà privata né un privilegio personale ma un bene pubblico, appartenente a tutto il popolo calabrese, sia quella parte che ti ha votato, sia l’altra maggioritaria e in parte astenuta che non ti ha scelto. La tua vita politica, con il bagaglio di una lunga e onorevole carriera è oggi a un punto di svolta, davanti a un drammatico bivio, perchè come tu stesso hai narrato, in questi giorni, ti trovi al centro, coinvolto in un'inchiesta che ipotizza reati gravi, persino odiosi, quale e specialmente la corruzione. Perchè più che per altre categorie, per un politico essere tacciato di corruzione è una macchia amara e brutale, tanto pesante e urticante che ti ha portato a dire con schiettezza e persino crudezza di sentirti stuprato. Non sta a noi stabilire la tua colpevolezza o innocenza, ma è un fatto che i cittadini calabresi non erano a conoscenza di questi sospetti né prima della tua elezione né dopo la tua nomina a Governatore. E ora che emergono presunte ‘ombre’ sul tuo passato, è inevitabile che si incrini quel ‘feeling’ di un tempo, quella lunga luna di miele, insomma venga ‘picconata’ la dote principale di un politico, specialmente cattolico, che è la fiducia del prossimo, dei cittadini onesti e laboriosi, fragili o forti che siano, nell'uomo e nell'istituzione che tu conduci e rappresenti. Ti trovi, quindi, di fronte a un bivio: difendere la tua onorabilità da cittadino libero o continuare a esercitare un potere pubblico mentre aleggia su di te il sospetto. La tua libertà, la tua dignità e il rispetto che meriti non devono essere mescolati né confusi con la funzione politica che ricopri. Il popolo è sovrano e la legge vale per tutti: nessuno, nemmeno un presidente di Regione, può collocarsi al di sopra di essa. Oggi, più che mai, è il momento di scegliere se continuare ad aggrapparti alla carica o se compiere un gesto alto e responsabile, dimettendoti per rispetto delle istituzioni, per amore della verità, e per onestà verso i cittadini che rappresenti. Un gesto simile non sarebbe una resa, ma un atto di forza, una scelta di coraggio. Diversamente, rischierai di apparire ciò che magari non sei: un uomo attaccato al potere, un politico che antepone se stesso al bene comune. A te la scelta. Ma sappi che ogni esitazione, ogni silenzio, ogni rinvio, pesa. E pesa sulla Calabria intera.

 

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