"Quanto di scabroso e poco etico abbiamo potuto registrare nel tempo e anche di recente, è probabilmente la conferma che uno dei buchi neri italiani è costituito dalle Regioni. Dal 1970 a oggi le Regioni hanno costituito un dispendio enorme di risorse con risultati spesso assolutamente negativi. Hanno rappresentato e rappresentano costi della Politica non più accettabili, una burocrazia insufficiente quanto asfissiante ed esasperante. Si è alimentata e diffusa la corruzione e data colpevolmente sponda alla crescita della criminalità organizzata. Le Regioni son diventate negli anni un evidente moltiplicatore della spesa pubblica. E allora c'è seriamente da chiedersi se, in un momento così critico e ancor di più purtroppo paventabile negli anni a venire, le Regioni servano al Paese e se magari non serva di più il rafforzamento delle Province e dei Comuni. Immaginare una riforma che abolisca le Regioni non è una cosa tanto peregrina in un momento di crisi economica globale che non si risolverà certo in breve tempo ed oggi ancor di più aggravata dalla triste e drammatica vicenda del coronavirus anzi riguarderà, sia pure con auspicabili attenuazioni, le future generazioni". Lo afferma il coordinatore catanzarese del Nuovo Cdu Vito Bordino.
"Una crisi che investe tutti e che impone azioni di cambiamento radicale compreso ovviamente l’obbligo di modificare abitudini e stili di vita. Da tempo rifletto su questa questione per la quale non ci vuole chissà che se non un po' di buon senso. Oggi - ancor più convinto - credo che tutto debba indurre a pensare che le Regioni altro non rappresentano che un sistema irresponsabilità, di dispendio oltre misura, di immoralità probabilmente diffuso su tutto il territorio nazionale. Mi auguro ovviamente di sbagliarmi. E inoltre tutto questo non può non farci riflettere sulla validità di talune riforme quali quella del titolo V° della Costituzione o quella sul federalismo i cui limiti e l’inadeguatezza sono ormai lampanti. Probabilmente è stato un errore l’abolizione, anni fa, del controllo costituito dai Comitati di Controllo e dai Commissari di Governo. E allora il Parlamento, le forze politiche dovrebbero occuparsi di questa fondamentale tematica ed averla quale impegno prioritario", aggiunge.
"Inoltre c'è una sola via da percorrere perché la Politica tenti di recuperare la fiducia dei cittadini e cioè, iniziare, nell’immediato, nelle more della riforma costituzionale più ampia, ad attivare azioni legislative di drastiche diminuizioni di indennità e di spese di rappresentanza, di revisione dei vitalizi, di finanziamento pubblico e quant'altro ai diversi livelli istituzionali, ma da subito e non dalle prossime legislature. Occorrono gesti seri e coraggiosi per recuperare il primato della Politica, per restituire dignità ed etica alla Politica, per iniziare a dare soluzioni alla crisi economica e sociale e per non continuare su una pericolosa via di non ritorno per la vita democratica del Paese".
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