Vivarini lascia Catanzaro e la sua meravigliosa creatura

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  28 giugno 2024 18:03

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

Dopo due anni e mezzo si chiude una fantastica storia d’amore tra Vivarini e il Catanzaro. Si chiude male, come nessuno avrebbe mai immaginato, così come accade spesso nelle storie d’amore forti che implodono all’improvviso e lasciano tutti con la bocca aperta. Ma forse doveva andare così. 

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Un addio che fa male, malissimo ma che tuttavia va metabolizzato in fretta come quando finisce un grande amore e ne incomincia un altro magari ancora più forte. 

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Una storia nata quasi per caso a novembre del 2021 quando la società decide di esonerare Antonio Calabro e affidare in piena emergenza la panchina al tecnico di Ari che prima rifiuta ma poi, convinto dalla famiglia Noto, torna e decide di prendere le redini della squadra.

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Da qual momento in poi inizia una nuova storia che farà scrivere pagine indimenticabili. La promozione dei record raggiunta dopo un campionato spaziale e una squadra che gioca a memoria un calcio fantastico, moderno ed efficace.

Saranno mesi di costruzione fino a quel play-off maledetto di Padova che invece di abbattere ricompatta l’ambiente e rilancia le ambizioni di tutti. 

Quella successiva sarà una stagione memorabile con un Catanzaro che darà spettacolo in tutti i campi dominando il campionato di Serie girone C infrangendo record di punti e gol.

Un Catanzaro stratosferico che il tecnico di Ari modella a sua immagine somiglianza imponendo il suo gioco fondato sul possesso palla, sull’estetica del calcio, dando vita a una piccola opera d’arte.

Tutto questo è stato Vincenzo Vivarini, un uomo dal carattere non facile ma dalle capacità professionali infinite, in grado di regalare sogni e ambizioni d’altri tempi ad una tifoseria, prima incredula e poi abbagliata delle bellezze giallorosse.

La Serie B sarà un altro test importante e Vivarini lo supererà brillantemente tanto da far sognare il ritorno in Sere A.

Un sogno raggiunto per poco dopo una stagione tiratissima in cui il Catanzaro si conferma una grande squadra giocando con quasi la stessa rosa dell’anno precedente.

La gara di Cremona metterà fin all’idillio ma mai nessuno potrà cancellare le meraviglie di Vincenzo Vivarini e della sua meravigliosa creatura che ha ridato orgoglio, grandezza e bellezza ad una squadra e una città che forse mai ha visto un calcio così bello su tre colli.

Come dimenticare la vittoria di Marassi dopo una prestazione magistrale di fronte a 3500 tifosi giallorossi in lacrime o quella di Palermo tra gli applausi del pubblico rosanero ipnotizzato dal reticolo di passaggi di Iemmello e compagni, la vendetta studiata del Tardini, il doppio derby esplosivo col Cosenza che ha regalato emozioni irripetibili. E tanto altro.

Tutto questo non si può dimenticare e nessuna campagna denigratoria potrà mai cancellare la sua figura di allenatore. Perché non c’è dubbio che Vincenzo Vivarini lascia un segno indelebile nella storia del calcio catanzarese che ha reso davvero tutti orgogliosi di tifare il grande Catanzaro.

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