Come previsto, si acuisce lo scontro politico tra il gruppo Viviamo Girifalco, rappresentato in consiglio comunale da Teresa Signorello e Mario Deonofrio e il sindaco Pietrantonio Cristofaro.
12 febbraio 2021 09:08di MASSIMO PINNA
“È inaccettabile! È inaccettabile – attaccano - che un sindaco, il primo cittadino di una comunità di 6000 persone, manifesti in un consiglio comunale : rabbia, ira, arroganza, intolleranza. Il tutto, farcito da una ricca dose di urla e di perdita di autocontrollo”.
“Ricordiamo al primo cittadino ed a tutto il suo entourage che le riflessioni, i chiarimenti esposti da un gruppo di opposizione, non sono altro - affermano - che lo specchio degli interrogativi che tanti cittadini si pongono. La voce del consigliere di opposizione non è una riflessione personale ma è la voce di tutti coloro i quali gli hanno accordato democraticamente la loro fiducia”.
“Precisamente, nel corso dell'ultimo consiglio comunale, il capogruppo di Viviamo Girifalco Teresa Signorello, ha cercato - sottolineano - di capire quali fossero gli oneri e gli onori per l'intera comunità, derivanti dall'acquisizione di un fabbricato donato al comune. Fabbricato – evidenziano - oggetto di contenzioso giudiziario, del quale non è stata presentata alcuna sentenza, utile a far comprendere se l'accettazione di tale donazione, avrebbe comportato o meno dei vantaggi per tutti i cittadini”.
“Purtroppo – denunciano -al consigliere Signorello è stato impedito di terminare l'intervento, poiché travolto dall'ira del sindaco Cristofaro. Perché – si chiedono - un tale livore? Perché il Sindaco non ha aspettato in maniera democratica e trasparente che il consigliere Signorello terminasse il proprio intervento?”.
Insomma, “è triste constatare che, in un consiglio comunale si cerchi di tappare la bocca a chi, lecitamente si pone degli interrogativi a nome e per il bene della comunità, non facendosi scivolare tutto addosso. Questa non è Democrazia! Democrazia non è concedere qualche minuto per esporre un intervento. Democrazia – dichiarano - non è permettere che anche quel minuto venga censurato”.
In conclusione, “questa è la vera tristezza: la mancanza di democrazia, tolleranza e soprattutto di trasparenza. A tal proposito, pretendiamo che le decisioni che coinvolgono un'intera comunità e che e prevedono l'investimento di ingenti somme, siano frutto del confronto democratico e consapevole di tutti".
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