Vola la Lega e regge il 5S. Pd in ripresa nello spezzatino del centrodestra

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Analisi del voto delle Europee a Catanzaro

  27 maggio 2019 22:49

 

Catanzaro è giallo-verde. I risultati delle Europee nel capoluogo dicono che, a differenza del ribaltamento di prospettiva avvenuto nei rapporti di forza nel governo del Paese, il Movimento Cinque Stelle rimane, seppure in flessione, il primo partito con il 28,3%. La Lega spicca il volo arrivando a toccare quota 21,2%. L’affermazione del partito di Salvini, proprio nella città in cui è partita la mediaticamente pompata e poi sgonfiata contestazione degli striscioni, è clamorosa se si pensa alle condizioni in cui versava il partito del Carroccio fino a cinque anni fa. Alle Europee del 2014, era ancora la Lega Nord (e puntava sul “Basta Euro”) e si destreggiava fra gli zero virgola. Nel capoluogo calabrese valeva infatti lo 0,76%. Ora vale venti volte di più. Se i 5 Stelle reggono e la Lega fa proseliti, un po’ a sorpresa la terza forza nelle urne locali è stata il Partito Democratico. A sorpresa perché la campagna elettorale dei dem non è stata certo tartassante e nessun portatore di voti di peso si è esposto esplicitamente. Alla fine ha raccolto un 16,3% quasi non cercato, seppure di 6 punti percentuali al di sotto del dato nazionale. Molto più spezzettato è lo scenario del centrodestra che, a differenza di altri, poteva contare sulle schiaccianti maggioranze in Comune e Provincia dove non siedono né grillini, né leghisti e, a pensarci bene, dei quasi ex del Pd. Di certo, è andata bene a Fratelli d’Italia che ha strappato il 10,6%, non troppo distante dal 13,95% di Forza Italia. La coalizione alla guida di Palazzo De Nobili ha distribuito in maniera quasi cervellotica i propri pacchetti di voti. Quantomeno i residui ancora indirizzabili in questi tempi di estrema volatilità elettorale. La Forza Italia organica, con Tallini e Parente massimi rappresentanti, ha puntato su Pedà e Caligiuri, parte del gruppo che fa capo al sindaco Abramo si è divisa fra Cesa e Martusciello. Nessuno ha fatto faville. Meglio è andata al candidato di FdI Denis Nesci che ha avuto come freschissimi sponsor gli aielliani ancora esiliati dal partito azzurro. In definitiva, nessuno degli storici big del centrodestra può dirsi soddisfatto dell’esito della consultazione. In realtà forse solo uno sorride; anzi, solo una: Wanda Ferro. La parlamentare meloniana, dopo le Europee, sembra poter essere trascinata da un’inerzia molto più favorevole di quella imboccata nelle ultime settimane da Mario Occhiuto (male Forza Italia a Cosenza) e dello stesso Abramo nella grande partita che partirà nei prossimi giorni: la corsa all’investitura di candidato governatore del centrodestra. Tornando all’ultima tornata elettorale, l’astensione catanzarese è stata più diffusa del solito e superiore alla stessa media regionale. Ha infatti votato appena il 41,5% degli aventi diritto. Il primo vero partito è formato da quelli che sono rimasti a casa.

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       (ga.ru)

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