Nella serata dolcemente estiva di domenica 7 luglio, presso il Bar dello Sport di Pianopoli (CZ), si è svolto un convegno, forse è più corretto dire un incontro tra amici che condividono le stesse idee. Il titolo del convegno è “Volontariato: quale futuro?”.
L’incontro è stato organizzato dall’associazione culturale Terra di Calabria ed è stato voluto dal suo presidente, Sandro Gallo, convinto assertore della necessità di propalare la cultura a tutti i livelli.
Il ruolo di moderatore è stato efficacemente svolto dall’avvocato Amedeo Colacino, già impegnato nella gestione della cosa pubblica come amministratore ed attivo lui stesso nel mondo del volontariato. La serata è stata allietata dalle melodie dell’architetto Amedeo Palmieri. I relatori sono stati don Giacomo Panizza, presidente della Cooperativa Progetto Sud e ben noto anche al di fuori dei confini regionali, nonché Rocco Chiriano e Giuseppe Perpiglia, autori del volume “Una storia di ordinario volontariato – Il racconto di otto anni in Avis alla guida della sede regionale della Calabria” edito dalla prestigiosa casa editrice Rubbettino.
Numerosi ed interessanti gli spunti emersi dal confronto e che hanno trovato eco negli interventi del numeroso pubblico presente. Don Giacomo Panizza ha raccontato qualche aneddoto per mettere in evidenza come si debba, purtroppo con eccessiva frequenza, combattere contro forze che si oppongono al cambiamento ed al riconoscimento dei diritti elementari dei soggetti deboli e fragili. Ha, inoltre, invitato a non confondere il volontariato con un mero assistenzialismo senza futuro.
Rocco Chiriano ha messo l’accento sulla necessità di avere un volontariato preparato, formato, un volontariato in grado di comunicare adeguatamente quanto fa. È di comune riscontro, infatti, che i volontari sono tali solo perché iscritti ad un’associazione e pensano basti solo questo a far sì che le cose vadano nella giusta direzione.
Infine, Giuseppe Perpiglia ha esordito affermando che viviamo in una società troppo sbilanciata verso i diritti dimenticandoci colpevolmente dei doveri. In questa società il volontariato va in direzione ostinata e contraria, per citare e André.
Il volontariato va oltre la mera cittadinanza attiva, richiesta anche dalla Costituzione che all’art. 2 richiede di assolvere ai “doveri inderogabili della solidarietà economica, politica e sociale”.
Il volontariato è connotato dal dono, che è cosa ben diversa dal regalo, in quanto il dono contiene sempre qualcosa di sé, in effetti è sempre un donarsi.
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