World Hepatitis Day, il prof. Abenavoli: "Questa giornata ha lo scopo di aumentare la consapevolezza sulle malattie del fegato e incoraggiarne la prevenzione"

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Il 28 luglio ricorre il compleanno del premio Nobel per la medicina Professor Baruch Blumberg, scopritore nel 1976 del virus dell’epatite B

  28 luglio 2020 08:24

Il 28 luglio ricorre il compleanno del premio Nobel per la medicina Professor Baruch Blumberg, scopritore nel 1976 del virus dell’epatite B. A partire dal 2010 questa data è stata scelta per celebrare la Giornata Mondiale dell’Epatite.

"Si tratta - spiega Ludovico Abenavoli, presidente  della Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva – SIGE Sezione Calabria e Basilicata e direttore Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Digerente
Università Magna Graecia di Catanzaro - di una delle otto campagne globali di sanità pubblica patrocinata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha come obiettivo quello di eliminare le epatiti virali entro il 2030".

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"Questa giornata ha lo scopo di aumentare a livello globale la consapevolezza sulle malattie del fegato, incoraggiarne la prevenzione, la diagnosi ed il trattamento. Tuttavia se le epatiti di origine virale sono state fino ad ora al centro dell’azione e dell’interesse della comunità medica, la vera sfida di oggi è rappresentata dalle malattie di fegato legate sia all’abuso di alcol e sia su base metabolica conseguente ad una scorretta alimentazione. Il fegato - spiega il prof. Abenavoli - è la ghiandola più grande del corpo umano, una vera e propria centrale operativa, che svolge funzioni fondamentali per il metabolismo, la digestione degli alimenti, la difesa dell’organismo e l’eliminazione delle sostanze tossiche. Per verificare la sua salute, si possono eseguire semplici esami del sangue come le transaminasi e un’ecografia dell’addome. In caso di necessità, rivolgersi al proprio medico di fiducia è fondamentale per porre una rapida diagnosi ed impostare una corretta terapia o un follow-up mirato".

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