"Abbiamo creato delle mascherine in tessuto trattate con le nanotecnologie che durano molto di più di quelle tradizionali, proteggono meglio i cittadini e impediscono ai batteri prodotti dal nostro fiato di annidarsi, dunque non è necessario sterilizzarle prima di ogni nuovo uso”.
A dirlo Sabrina Zuccalà, presidente di “4ward360”, che ha realizzato, primi al mondo, delle mascherine che grazie all’applicazione di nano materiali, non dovranno essere buttate dopo averle indossate poche volte, ma potranno essere utilizzate per diverse settimane.
“La nostra ricerca – spiega la Zuccalà– si muove in questa direzione, utilizzando mascherine già certificate, trattandole con una linea di formulati nanotecnologici veicolati dall’acqua e sviluppati per essere utilizzati per la protezione dei tessuti. La particolarità di queste tecnologie ‘4wd-Tex’ è quella di rivestire tridimensionalmente in scala nanometrica ogni singolo filamento della fibra tessile, senza modificare né l’aspetto, né la consistenza del tessuto. Tra le caratteristiche eccezionali di questi tessuti con i quali sono state create queste mascherine ci sono le proprietà idro e oleorepellenti, quelle di essere antimacchia, antibatterici, la possibilità di creare una perfetta traspirabilità dei capi, impedendo allo sporco umido di essere assorbito dalle fibre e di far ristagnare gli odori. Infine, queste nanotecnologie aiutano a prevenire la formazione di muffe, resistono ai raggi UV e all’abrasione, non modificano l’aspetto e la consistenza del tessuto, garantendo più resistenza contro l’usura”.
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