Legge funeraria, l'assise regionale slitta, ma l'invasione dei carri funebri ci sarà lo stesso. Cosfit promette: "Saremo lì anche al prossimo Consiglio". Funercalabria smorza i toni

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images Legge funeraria, l'assise regionale slitta, ma l'invasione dei carri funebri ci sarà lo stesso. Cosfit promette: "Saremo lì anche al prossimo Consiglio". Funercalabria smorza i toni
Sfilata di carri funebri
  29 ottobre 2019 16:01

di MASSIMO PINNA

Il Pd e cespugli vari in consiglio regionale, storditi dalla batosta dell’Umbria accorrono a Roma il 30 ottobre. Il consiglio regionale fissato per quella data viene rimandato. E il settore funerario che pure aveva organizzato un presidio di protesta davanti all’Astronave di Reggio Calabria per domani, insorge come un sol uomo. E rilancia la battaglia, previsto il nuovo consiglio per martedì 5 novembre, promettono, “la nostra protesta sarà ancora più forte, non si illudano i consiglieri regionali, saremo a Reggio Calabria il 30 ottobre e al prossimo consiglio”.

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Ed ecco la rabbia, la disillusione e il rammarico di un intero settore, “la politica gioca con il nostro futuro, con la nostra dignità, con i nostri sacrifici. Pensano che spostando la data creino confusione nella nostra battaglia invece noi diciamo loro che rinforzano la nostra lotta. Giorno 30 ottobre noi saremo lì a Reggio a manifestare tutti insieme anche senza i politici in sede e ritorneremo ancora più forti il giorno in cui verrà fissato il Consiglio”.

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I consiglieri regionali sono avvisati, nessun ipotetico, squallido ricatto elettorale, sia chiaro. “Se qualcuno di loro pensa che non portando il testo tenga legato noi e l’intero settore ad un voto di consenso o ci illuda e gioca con la nostra vita quella dei nostri dipendenti o dei nostri cari si sbaglia”. Per le prossime elezioni regionali, anzi, annunciano una iniziativa clamorosa.

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“Se il testo di legge non vedrà la luce con questo governo regionale tutte i titolari di impresa i loro dipendenti le loro famiglie e anche chi a noi più vicino non si presenteranno neppure a votare anzi manifesteremo contro chi ha creato tutto questo caos, contro questa pseudo maggioranza, questa pseudo minoranza che stanno facendo il gioco delle carte, mischiano solo quando sta bene a loro. Questo gioco giorno 30 finirà, tutti dovranno prendere coscienza che noi imprese vogliamo legalità e la politica invece chi sa per quale motivo non vuole essere a sostegno di un progetto di norme e giustizia civile”. La CO.S.F.IT. - unitamente agli altri comitati e federazioni del settore - col suo portavoce Rocco Caliò e tutte le imprese del territorio presenzieranno in questa battaglia.

“Non ci piegheremo e pretenderemo una risposta da questi politici sordi al grido d’aiuto di un intero settore”. Per Caliò, “la politica calabrese sta facendo di tutto affinché si ritardi il Consiglio che tratta il tema delle Onoranze Funebri Calabresi”. Tema caldo che nelle ultime settimane nelle altre regioni d’Italia ha scaturito arresti e chiusure di varie aziende riconducibili a situazioni illecite.

“Mentre qui in Calabria – denuncia - è la politica stessa a non voler rendere ancora più trasparente questo settore, lo hanno fatto il 29 aprile 2018 abrogando un testo dalla sera alla mattina, senza se e senza ma e lo stanno facendo oggi non mantenendo la parola data sulla realizzazione e la votazione di un nuovo testo a loro dire più corretto”.

Intanto, anche l'Afc Funercalabria, interviene per condividere la protesta del comparto funebre, ma smorza i toni. Infatti, affermano come "gli impresari tutti condividono le ragioni della protesta, l’obiettivo comune, inoltre, è fornire una risposta organica ed efficiente alla domanda di legalità e giustizia e per noi e per il cittadino che troverà sempre più trasparenza". Ma, ecco il punto, "tuttavia ci rimane la preoccupazione che la protesta finisca con il danneggiare ulteriormente il sistema funebre calabrese, «a causa dell’estrema difficoltà per noi di svolgere con serenità ed efficacia il proprio mestiere dentro al quale si annidano troppi loschi individui che ovviamente si faranno sentire con  delle ripercussioni alle  oneste imprese dopo questa manifestazione nel caso di un nulla di fatto».

La risposta, mai come in questo caso, la darà la piazza alla quale la politica regionale dovrà dare comunque una risposta.

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