"Il grave incidente stradale che a fine settembre ha coinvolto una dipendente del Parco Archeologico di Locri sia il pretesto per ripensare la sicurezza degli accessi a tutti i luoghi della cultura del Polo museale della Calabria che si affacciano sulla Statale 106". Lo dice Margherita Corrado (M5s)
"Ho scritto in tal senso alla Direzione Generale del Ministero Beni Culturali e ad ANAS Calabria, sottolineando come l’antica via litoranea ionica ricalcata, in fine, dalla strada statale realizzata negli anni ’20 del Novecento, tagli, insieme alla parallela linea ferroviaria, sia Locri sia altre città magno-greche quali Kaulonìa (oggi Monasterace M.) e Sibari-Copia. Le aree archeologiche che vi si affacciano sono accomunate da ingressi di dimensioni ridotte, poco o mal segnalati, non preceduti da semafori né altri apprestamenti che garantiscano la riduzione della velocità dei veicoli in prossimità degli innesti delle strade di rango inferiore che conducono ai parcheggi o immettono direttamente al loro interno".
"È urgente, dunque, e potrebbe essere l’occasione per adottare per un’unica strategia comunicativa, che MiBAC, ANAS e Comuni in cui ricadono i suddetti parchi creino un tavolo di lavoro per analizzare le singole realtà e progettare interventi che in tempi brevissimi riducano/annullino i rischi mentre assicurano maggiore visibilità a chi si trovi a transitare a ridosso di alcuni dei più importanti e rappresentativi siti archeologici della nostra regione".
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