di STEFANIA PAPALEO
Accusa un malore, sviene e poi resta a terra per oltre un'ora. "In città c'è una sola ambulanza con medico a bordo", risponde l'operatore del 118 che ben poco può fare per attivare i soccorsi nei tempi dovuti. E così a Catanzaro succede ancora. Il triste copione di una sanità malata si ripete, nonostante i proclami della Regione Calabria circa l'arrivo di ambulanze nuove di zecca.
Sono precisamente le 9,33 quando un familiare della donna svenuta in un'abitazione del centro storico di Catanzaro chiama il 118, spiegando che la stessa è cardiopatica ed è stata anche operata al cuore. La paura è tanta, ma la risposta non lascia spiragli, per cui ambulanza e medico arrivano solo alle 10,40, orario in cui la paziente viene finalmente trasferita in barella e portata al pronto soccorso dell'ospedale "Pugliese" per gli accertamenti del caso.
"Sessanta nuove ambulanze, di cui 30 in arrivo entro fine anno, e 40 nuove automediche per la Calabria": lo aveva annunciato con enfasi il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, lo scorso 31 ottobre incontrando i giornalisti nel piazzale della Cittadella regionale. Eppure una svolta non si è ancora vista, dal momento che in ogni angolo del territorio si verificano quotidianamente episodi analoghi a quello di stamattina, mettendo a rischio la vita dei pazienti e facendo crollare sempre di più le aspettative dei calabresi, a scapito anche degli stessi operatori sanitari sempre di meno a fronteggiare le emergenze.
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