"Arrivano le brutte notizie, attese perché si sapeva delle sue precarie condizioni di salute, ma non per questo non ti lasciano un profondo senso di tristezza", esordisce così Mario Vallone, presidente provinciale Anpi Catanzaro, in merito alla notizia della morte di Monsignor Antonio Cantisani.
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"La scomparsa di Monsignor Antonio Cantisani è una perdita dolorosa, ci lascia un uomo di chiesa, illuminato, aperto al dialogo, sempre schierato a difesa degli ultimi. Una sera di alcuni anni fa mi regalò con una bella dedica il suo libro “Un pastore si racconta”, scrittura lungimirante, attuale, le sue pagine credo possano rappresentare al meglio la vita di Monsignor Cantisani", ricorda Vallone.
"Già nel 1979 si occupava di migrazioni per diventarne Presidente della Commissione per ben tredici anni. Leggere il lavoro svolto in quegli anni da conto di una esperienza umana di altissimo livello. Già nel 2004 parlava di “Globalizzazione sì, ma della solidarietà”, riflessioni che sin da anni remoti lo portavano ad affermare che il problema va affrontato con una politica unitaria a livello europeo. Sarebbero tante le cose da dire in questo momento, ho voluto ricordare solo un aspetto della sua esistenza pastorale perché mi pare particolarmente significativo a comprendere lo spessore dell’uomo e valutarne il vuoto che lascia. Era una persona allegra, qualche settimana fa ci eravamo sentiti per un saluto, l’impegno era di andarlo a trovare con il comune amico Antonio Transtevere, aveva detto datemi qualche giorno per rimettermi. In qualche occasione l’ho visto davanti al televisore con la sciarpa della sua squadra del cuore, interessatissimo alle vicende sportive, dispiaciuto quando la squadra perdeva", continua Vallone.
Conclude: "Nelle occasioni in cui lo abbiamo coinvolto nelle attività dell’ANPI, per esempio in ricordo di Quirino Ledda, non ha mai detto no. Dava grande valore alla Storia e alla Memoria, apprezzava sinceramente il nostro lavoro. Una persona carissima che ci mancherà davvero. In un’epoca di abbondanza di nani del pensiero, Monsignor Cantisani è stato un gigante. Esprimo la mia vicinanza e di tutta l’associazione, con l’impegno a ricordarlo e non disperdere il suo operato".
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