Aggressione di Ferragosto a Diamante, la Corte di Appello di Catanzaro ridetermina la pena per due imputati su tre

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  18 marzo 2024 21:16

Si è concluso, nel tardo pomeriggio di oggi, dinanzi alla Corte di Appello di Catanzaro il processo a carico dei tre giovani cosentini che, a Ferragosto del 2021, a Diamante sul Tirreno cosentino, aggredirono con tirapugno di ferro e manganello telescopico, alcuni dipendenti di una nota pizzeria e minacciando, con una pistola, anche altri turisti presenti.

Gli imputati, difesi dagli avvocati Luca Acciardi e Gianluca Garritano del Foro di Cosenza, all’epoca dei fatti sottoposti agli arresti domiciliari, chiesero e ottennero di essere giudicati con rito abbreviato. Il sindaco del Comune di Diamante, Ernesto Magorno, si costituì parte civile, nei confronti degli imputati, con il patrocinio dell’avvocato Francesco Liserre. La persona offesa, invece, si costituì parte civile con l’assistenza dell’avvocato Rosangela Manca. In primo grado, Cristian Ruffolo fu condannato a 2 anni, 4 mesi di reclusione e 2800 euro di multa; Fabio Pezzulli a 2 anni e 2 mesi e 2600 euro di multa, Cristian Mirabelli a un anno e sei mesi e 1933 euro di multa oltre al pagamento delle spese processuali e del risarcimento del danno per le costituite parti civili da liquidarsi in separata sede. Oggi, la Corte d’Appello, in parziale riforma della sentenza di primo grado, ha assolto da due capi di imputazione, gli imputati Ruffolo e Pezzulli, rideterminando, per Ruffolo l’originaria condanna in 1 anno e 4 mesi e 20 giorni di reclusione e per Pezzulli in 1 anno, 4 mesi e 10 giorni di reclusione, confermando nel resto la condanna. Diversamente, per l’imputato Mirabelli, la Corte di Appello ha interamente confermato la sentenza di primo grado, condannando, altresì, tutti gli imputati, anche alle ulteriori spese del grado di giudizio in favore delle costituite parti civili. La costituzione di parte civile del Comune fu voluta dal sindaco Magorno e dall’intera Amministrazione comunale e rappresentò un importante segnale, sociale, politico e giudiziario, poiché venne riconosciuta, dal Gup di Paola, la piena legittimazione dell’Ente territoriale a rivendicare, nel processo penale, la pretesa risarcitoria per la lesione della sua immagine. Il sindaco Magorno, all’epoca, espresse “profonda gratitudine all’avvocato Francesco Liserre per lo straordinario lavoro svolto in questo processo che riguarda accadimenti che hanno ferito l’intera comunità di Diamante”.

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