"È anche frutto di un dettagliato esposto del Movimento 5 Stelle la richiesta di rinvio a giudizio del governatore Mario Oliverio per la nota vicenda della sua 'trasferta' a Spoleto". Lo afferma, in una nota, Francesco Aiello, candidato alla presidenza della Regione Calabria per l'alleanza civica del Movimento 5 Stelle.
"Avevamo ragione - prosegue - a rifiutare l'accordo elettorale con il Partito democratico, anche alla luce di ventilate, incredibili alleanze di potere nel campo del centrosinistra, che sembrerebbero in dirittura di arrivo. Le inchieste di Nicola Gratteri e della Procura di Catanzaro servono alla politica calabrese perché rifletta sul grave livello di inaffidabilità che nel tempo ha raggiunto. La giustizia farà il suo corso, ma resta in ogni caso il quadro sconcertante del sistema dei partiti, che in Calabria non ha garantito ricchezza collettiva, sviluppo e credibilità nell'amministrazione pubblica. Esprimo tutta la mia vicinanza a Gratteri e ai suoi sostituti, ai magistrati delle altre Procure e a tutte le forze dell'ordine che stanno dando una lezione alla vecchia politica e aprendo spazi di democrazia che vanno occupati da una nuova classe dirigente, coraggiosa, dinamica e interessata soltanto al bene comune. Anche le recenti dichiarazioni abbottonate sull'operazione Rinascita Scott, rilasciate dalla candidata del centrodestra, Iole Santelli, inducono a pensare alla necessità della politica del passato di salvaguardare l'immagine e dunque di provare a sopravvivere alla grande rivoluzione democratica che sta avanzando in Calabria".
"Con il Movimento 5 Stelle e la società civile - conclude Aiello - abbiamo compiuto la scelta, decisa e chiarissima, di non apparentarci in alcun modo con il sistema. Abbiamo dunque le mani libere per governare senza condizionamenti e per garantire l'imparzialità della pubblica amministrazione, la ripresa della Calabria e il contrasto assoluto di quelle pratiche e logiche di palazzo che hanno fatto sprofondare la regione nel baratro".
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