Al "Pugliese" di Catanzaro anche la TIN è in affanno, ma l'Azienda rassicura e spera nel presidente Mancuso

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L'ospedale "Pugliese Ciaccio"
  14 aprile 2023 20:35

di FRANCESCA FROIO

A Catanzaro anche la Terapia intensiva neonatale è tra i reparti in affanno presso l’ospedale Pugliese-Ciaccio, ma la direzione rassicura  e “spera” nell’intervento del Presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso, che ha presentato un emendamento finalizzato proprio a gettare un salvagente al più grande ospedale della Calabria.

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A denunciare attraverso le pagine de La Nuova Calabria l'emergenza che si vive quotidianamente nel reparto in questione è stata, nei giorni scorsi, una giovane mamma, alla quale ha fatto eco la Fials, puntando sempre il dito sulla grave carenza di personale presso l’ospedale "Pugliese-Ciaccio", anche in un reparto delicato quale l’Unità Operativa di Patologia Neonatale e TIN.

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Timori forti, quelli in questione, che raccontano di una realtà che va avanti con dedizione e professionalità nonostante l’affanno a causa dell’evidente carenza di personale. Da qui l'appello da noi girato al direttore sanitario, Gianluca Raffaele, che ha spiegato come già negli ultimi due anni l'Azienda ospedaliera abbia provveduto all’assunzione di un cospicuo numero di Infermieri, "attenendoci numericamente al fabbisogno previsto dalla normativa regionale in materia", dice, sottolineando al contempo "l’impossibilità, dovuta al divieto di superare il tetto di spesa per le assunzioni a tempo determinato,  a procedere alla sostituzione del personale assente per gravidanza o lunga malattia, causa  difficoltà in alcune Unità Operative”.

Difficoltà che, sempre secondo la direzione sanitaria, "si spera di potere a breve risolvere grazie all’intervento del Presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso, che "recependo la richiesta dell’Azienda Ospedaliera - ha concluso il direttore sanitario Raffaele -, ha presentato un apposito emendamento all’art. 9 della Legge regionale 11 agosto 2010, n. 22 che  verrà discusso, e si spera approvato rapidamente,  in una delle prossime sedute del Consiglio Regionale”.

L’Azienda, dunque, spera in Mancuso, ma i timori di operatori e utenti restano, per cui l’auspicio è che quanto dichiarato possa concretizzarsi prima possibile, per la tutela di tutte quelle piccole e indifese vite umane, che meritano di essere preservate in tutto e per tutto, e per la tutela di tutti quei  lavoratori che in tempo di Covid  abbiamo definito “eroi”.

Abbiamo portato il loro operato ed il loro senso di responsabilità alle stelle, ne abbiamo lodato i sacrifici  e la sofferenza. Adesso non possiamo e non dobbiamo permettere che tutto questo cada nel “dimenticatoio” , men che meno che piccole vite umane possano essere esposte ad enormi rischi, a causa di una burocrazia che sfiora il mettere prima i numeri delle persone.

Intanto le famiglie che hanno avuto modo di vivere quel reparto, e di apprezzarne il valore e l’importanza,  chiedono a gran voce che il tempo dello “sperare” in una risposta da parte del consiglio regionale si  trasformi presto in un tempo dell’agire. Con concretezza e rapidità, prima che sia troppo tardi. Perché la storia insegna che ci sono tragedie che  possono essere intercettate e prevenute.

 

 

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