di GIANPIERO TAVERNITI
Percorrendo la A2 , a nord di Cosenza, troviamo l’uscita di Bisignano , percorriamo circa una decina di chilometri attraversiamo il corso principale e ci avviamo verso la parte alta del centro cosentino. Giungiamo in un largo piazzale dove non possiamo sottrarci di vedere un grande croce ferrata e in parte una statua di Sant’Umile da Bisignano. Sant’Umile da Bisignano, francescano dell’Ordine dei Frati Minori, al secolo Lucantonio Pirozzo, nacque a Bisignano il 26 agosto 1582 da Giovanni Pirozzo e Ginevra Giardino, anime semplici e laboriose appartenenti al secondo dei ceti sociali di Bisignano.
Sant’Umile è “un Santo, un mistico cristiano, un uomo figlio del suo tempo” – come scrive Don Luigi Falcone in una delle sue pubblicazioni sul nostro amato concittadino. Per capire globalmente questo uomo santo, continua il Falcone, occorre conoscerlo incarnato, visibile e tangibile, come lo hanno avvicinato i contemporanei: l’uomo Lucantonio, e non solamente il Santo, perché l’aspetto umano costituisce parte essenziale della sua immagine. Ci avvolge un silenzio, una pace , identità di questo luogo dell’anima, di questo luogo dalla santa e profonda fede.
Troviamo il convento che sorge su un’amena collina, la sua primitiva fondazione risale al 1222, quando il Beato Pietro Cathin (inviato in Calabria da San Francesco d’Assisi) diffondeva in Calabria l’ideale francescano”. Così scrive P. Isidoro De Miglio, frate francescano calabrese, in una pubblicazione sulle origini dei conventi francescani in Calabria. Padre Agostino Piperno, anche lui frate minore di Calabria, nel suo libro Conventi dei frati minori di Calabria, fa risalire la fondazione del convento, intitolato a San Francesco di Assisi, al 1380. Attingendo alla pubblicazione di padre Isidoro De Miglio leggiamo che il convento venne “ricostruito” nel 1380 e in forza della Bolla di Papa Eugenio IV (1441), fu consegnato dai frati minori Conventuali ai frati minori.
È un convento ricco di memorie e di arte: dal quadro di San Daniele martire, originario di Belvedere Marittimo al celebre Crocifisso scolpito da Fra Umile da Petralia, di rilevante e importante rifinitura scultorea, con dei particolari che lo impreziosiscono nella sua unicità. alla bellissima statua di marmo raffigurante Santa Maria delle Grazie (1537) attribuita al Gaggini. Tante altre opere artistiche arricchiscono i vari ambienti del convento e della Chiesa, doveroso è citare l’organo del 1756 di Maurus Gallo. Nel museo conventuale, di recente riaperto al pubblico, sono a disposizione dei visitatori pregevoli opere d’arte, soprattutto tanti reliquiari contenenti reliquie di Santi. Al piano superiore, accediamo alla cella del Santo, dove troviamo un crocifisso antico ed alcune reliquie del Santo, quello che ne è rimasto visto il furto datato che v’è stato. Nelle reliquie troviamo dei frammenti ossei e una zappetta, in una teca incastonata nella parete.
Ricordiamo, inoltre, il bel chiostro ricostruito negli anni settanta e riportato al suo modello originario di cui resta intatto un lato di esso e dove attualmente si svolgono le funzioni religiose. Resta ancora chiusa la chiesa in attesa del restauro programmato. Dalla Chiesa si accede al Convento attraversando il silenzio del meraviglioso chiostro duecentesco, che conserva ancora un’ala risalente al XIII sec. Visitare questo luogo è incredibilmente e profondamente piacevole, all’atto del varcare la soglia, subito conciliarsi in se stessi e pregare, di fronte a questo Santo che è molto venerato e si festeggia il 26 agosto nella data di nascita del Santo. Indescrivibile e impossibile descrivere le sensazioni di pace che si vivono in questo luogo sacro, possiamo solo illustrarvi con questo pezzo, invitandovi solo a viverlo anche voi ed a raccogliervi in preghiera, in questo convento dei Frati Minimi di Sant’Umile a BISIGNANO in provincia di Cosenza.
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